Sentenza Google: Berlato raccoglie l’assist ▷ “Ora presenterò interrogazione alla Commissione UE”

Il gigante è al tappeto, ma ora guai a pensare che sia finita. Perché la sentenza a favore di Radio Radio contro Google con conseguente risarcimento danni è solo l’inizio. Di cosa? Della fine di un sistema che si basa su una fallacia dei colossi big tech, cioè quella di essere installati su tutti i nostri dispositivi a condizione di non comportarsi come editori. Peccato che la realtà dei fatti sia proprio al contrario: scremature quando non vere e proprie censure vengono effettuate su YouTube di giorno in giorno, ma non ai danni di criminali, bensì appannaggio di opinioni ritenute contrarie agli standard della community.
Proprio ciò che successe a Radio Radio nei primi mesi del 2021 e che, perché no, potrebbe anche ripetersi a meno che la politica non intervenga. Perché se dopo la sentenza Google Ireland Spa non ha eccepito sul risarcimento, la riattivazione della monetizzazione del canale YouTube Radio Radio TV pare essere un optional per loro. La richiesta perché ciò avvenga è sempre la stessa: accettare gli standard della community, quindi rinunciare alla critica di istituzioni come l’OMS e via discorrendo.

La politica, quella europea, non solo non interverrà su questo, ma probabilmente continuerà ad avallare le pratiche di Google di censura dell’informazione indipendente, visto l’indirizzo promesso dalla von der Leyen in sede di campagna elettorale.
Sergio Berlato, appena rieletto in europarlamento, promette battaglia proprio su questo.

“Non ci illudiamo”

Innanzitutto i miei complimenti perché avete avuto prima di tutto il coraggio di cominciare una battaglia contro un colosso come Google, non tutti avrebbero avuto questo coraggio. Come è successo con Davide e Golia, se un colpo viene ben assestato, anche il gigante può vacillare.

Io spero che non vi illudiate che sia finita qua, ma in realtà così non è. Ma avete intanto avuto il coraggio di iniziare questa battaglia e avete avuto anche questa sentenza che è inequivocabile, me la sono letta con attenzione, è inequivocabile, però sapete che questi grandi colossi possono permettersi il lusso di avere fior fior di avvocati per aggirare le sentenze. Il tentativo di aggirare la sentenza inequivocabile di questi giudici mi sembra che ci sia.

La battaglia per difendere le nostre libertà individuali è una battaglia molto dura e deve essere combattuta da ognuno di noi, indipendentemente dal ruolo che ricopre. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Voi state facendo la vostra come poche altre emittenti o strumenti di informazione a livello nazionale, ma se non siamo disposti a rischiare qualcosa per difendere le nostre idee, o non valiamo nulla noi o non valgono nulla le nostre idee. Vuol dire che se noi non mettiamo in preventivo, quando scendiamo nel campo di battaglia, di poter essere feriti, di poter essere umiliati, di poter essere uccisi, vuol dire che non siamo all’altezza della fiducia che ci viene riposta da coloro che credono in noi, indipendentemente dal ruolo che ricopriamo“.

“Mi sono già mosso”

Io mi sono già mosso per quanto riguarda la vostra questione, anche utilizzando elementi che mi sono stati forniti legati alla sentenza che ha visto vittoriosa Radio Radio in questa contrapposizione con Google. Mi sono mosso perché presenterò una dettagliata interrogazione scritta alla Commissione Europea perché voglio che sia l’Unione europea a intervenire per garantire il diritto in tutti gli Stati membri dell’Unione ad avere una corretta informazione, o perlomeno ad avere altri punti di vista che possono criticare magari il pensiero dominante.

Vedete, quando io dicevo “guardate che il non andare a votare non vi produrrà alcun effetto se non agevolare coloro che vi hanno dimostrato la loro inimicizia”, prova ne è che al Parlamento Europeo c’è stata una maggioranza che ha riconfermato la von der Leyen. Io l’avevo detto, ricorderete, molto prima della scadenza elettorale che non avrei mai votato.

Voglio ricordare che, questo l’ho detto pubblicamente, non avrei votato von der Leyen nemmeno legato mani e piedi e sono stato tra quelli che hanno convinto il mio gruppo a non farlo, non solo tutti i deputati di Fratelli d’Italia, ma tutte le delegazioni europee del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei. Questo è stato il frutto di un’azione di informazione e di convincimento che poi ha portato a questo risultato“.