Sfatiamo tutti i luoghi comuni sugli animali: e sì, hanno una coscienza

Il regno animale è complesso e variegato, ma contrariamente a ciò che si pensa, l’uomo non è l’unico animale a possedere una coscienza. Il senso di ciò che è giusto o sbagliato e la capacità di pensare “cogito ergo sum” sono indubbiamente caratteristiche proprie dell’Homo Sapiens, ma l’anima è una questione diversa. Il senso di Sé, la capacità di provare emozioni o fare sogni o incubi è una dote che possiedono anche gli animali. Secondo Animal Ethics, essere coscienti equivarrebbe ad essere senzienti, ovvero più o meno consapevoli della realtà che si sta vivendo. Il 19 aprile 2024, durante la conferenza The emerging science of animal consciousness alla New York University un gruppo di 39 scienziati ha reso pubblico un documento che testimonia l’esistenza della coscienza animale. Si tratterebbe di una coscienza fenomenica, ovvero la capacità di provare emozioni ma non stati mentali più complessi come l’autocoscienza, che invece possiedono gli uomini. Se fino adesso gli scienziati credevano che solo le scimmie potessero avere coscienza di sé, ora il tempo è pronto a smentirli.

Il mondo degli animali

Secondo le scoperte recenti degli esperti, gli elefanti si salutano intenzionalmente, cambiando tonalità vocale se il loro interlocutore è distratto. Dunque questi animali se non hanno l’attenzione di qualcuno, sono in grado di accorgersene, avendo coscienza dell’ambiente circostante. Esistono persino degli insetti che si divertono e giocano tra di loro, facendo scivolare delle piccole sfere di legno. Questi animali non spostano oggetti esclusivamente per procacciarsi dei viveri o per costruirsi una tana sicura, ma esclusivamente per divertirsi. Secondo la dichiarazione della NY University, i corvi saprebbero addirittura contare sino a quattro, mentre i moscerini della frutta dormirebbero spesso per ridurre lo stress. Contrariamente a ciò che si pensa, il senso del dolore è una caratteristica che provano anche gli animali: le orche impiegano più tempo ad elaborare un lutto, mettendo in atto dei veri e propri rituali. Quindi l’uomo non è l’unico essere animale ad essere in grado di provare emozioni e dovremmo ricordarcelo un pò più spesso.

In base al documento, esisterebbe “almeno una possibilità realistica di esperienza cosciente in tutti i vertebrati, compresi rettili, anfibi e pesci, e in molti invertebrati, compresi molluschi cefalopodi, crostacei decapodi e insetti“. In base agli studi effettuati tra il 2019 e il 2023, i pesci pulitori sarebbero in grado di guardarsi allo specchio e individuare un segno da rimuovere sul loro corpo. A quanto pare gli uomini non sono gli unici a provare uno stato d’ansia, ma come noi anche i gamberi di fiume. Ed esattamente come noi, questi animali farebbero uso di ansiolitici naturali. I serpenti giarrettiera sono in grado di riconoscere il loro odore, mentre i polpi evitano il dolore e cercano sollievo con la lidocaina. Una delle cose più stupefacenti, è che le seppie sono in grado di ricordare eventi specifici del passato, tra cui il luogo in cui sono avvenuti determinati fatti e il tempo specifico.

Le bugie sugli animali

Una cosa è sicura: gli uomini sono senza dubbio, la specie che nutre più pregiudizi sugli altri animali in assoluto. L’essere umano crede che gli ippopotami siano dei teneroni, che le volpi siano furbe e che gli asini siano stupidi. Una serie di sbagliati luoghi comuni. Pensiamo che le civette e i gatti neri portino sfortuna e che gli sciacalli siano cattivi. I nostri giudizi sono in gran parte errati. Per gli Egizi gli sciacalli sono degli animali che portano fortuna, infatti Anubi portava le sembianze di questo animale. In effetti lo sciacallo ha una forte connessione con l’aldilà, data la sua permanenza attorno alle carogne. I coniugi sono fedeli e affiatati, mentre tra madri e sorelle c’è un legame indissolubile che dura per sempre. Per quanto riguarda le oche, è una credenza popolare pensare che siano stupide. Secondo il ricercatore Konrad Lorenz, uno dei padri fondatori dell’etologia, le oche sono animali sociali, solidali e fedeli per tutta la vita. Tra madri e figli c’è un forte senso di protezione soprattutto nei confronti delle aggressioni degli altri animali. Contrariamente alle leggende metropolitane, la volpe non sarebbe un animale astuto: anzi è tra le specie più paurose e abitudinarie, non è molto attiva nella caccia né tantomeno nella vita sociale e mangerebbe anche la spazzatura.

Vi ricordate la favola di Esopo? In cui la formica era la grande lavoratrice e la cicala non faceva niente per tutta l’estate? In realtà non sarebbe proprio così. Le cicale vivono per diversi anni sotto terra e si procacciano le radici per nutrirsi. Il canto dell’animale invece, avrebbe la funzione di accoppiamento per richiamare la femmina. Per quanto riguarda l’asino, non è stupido come si suole dire. Questo animale soffre secondo gli etologi, di manie di inferiorità rispetto al collega cavallo. In effetti l’asino a differenza dell’altro animale, è piuttosto indipendente e si ostina spesso a fare ciò che gli chiede il padrone: quindi in realtà è molto ribelle. Non sono così carini e coccolosi gli elefanti: contrariamente a quanto vediamo nei cartoni animati, questi animali sono molto aggressivi anche con i topi. Ad essere invece timido e molto schivo è il Lupo, che la tradizione popolare dipinge come pericoloso e letale. Gli esseri umani devono stare attenti ai “teneri” ippopotami, che se gli nuotano vicino potrebbero ridurli a brandelli. Pensate che questo esemplare è la causa principale delle morti che avvengono in Africa a causa degli animali.