Stephen Covey è stato un motivatore e scrittore statunitense, autore di best seller come ‘I sette pilastri del successo’. In un video dello youtuber Meir Kay è contenuto uno dei messaggi motivazionali più importanti lasciati da Covey durante la sua attività di divulgazione. Nel video in questione un professore spiega alla propria classe quali sono le priorità della vita di ognuno attraverso una metafora. Il professore, infatti, riempie prima un barattolo con delle palline da golf, poi continua con dei sassolini, poi con della sabbia e infine con della birra. Il barattolo rappresenta la vita, le palline da golf rappresentano le priorità, sassolini e sabbia le cose meno importanti. La morale? Dobbiamo riempire la nostra vita prima con le priorità, poi con le cose meno importanti, se facessimo il contrario non riusciremmo a riempirla, proprio come il barattolo.
Secondo Alberto Contri il video di Meir Kay solleva un problema molto importante della nostra società: “Viviamo tutti di frammenti, questo è il vero problema. Passiamo tutta la vita a occuparci di cose futili e il riflesso di questa cosa lo vediamo nelle nostre classi politiche. I grandi politici, quelli che dovrebbero decidere per le sorti del mondo, al giorno d’oggi, si concentrano sulle cose più stupide, sulle notizie che distraggono la massa, tralasciando quelle che sono le vere priorità“
Anche Vanni Frajese ha commentato la metafora proposta da Covey: “Sembra proprio che questo discorso sia un inno al transumanesimo. L’idea di eliminare qualunque cosa significativa e importante nella vita delle persone, che renda la vita degna di essere vissuta e condivisa, e di riempirla invece di cose assolutamente inutili, banali e prive di significato, è preoccupante. Inoltre, una burocrazia sempre più opprimente e schiacciante rende la vita fondamentalmente un inferno. Tuttavia, non è una cosa casuale. Tutto è organizzato in modo tale da non lasciare il tempo necessario per realizzare cosa sia veramente importante e significativo nella vita e per cosa valga la pena vivere e, eventualmente, persino morire“
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