E’ tutto pronto per la finale di Wimbledon: la tennista italiana Jasmine Paolini è in lizza per la vittoria. Ha già conquistato tre set, totalizzando un match epico. La 28enne ha sconfitto l’avversaria Donna Vekic per 2-6 6-4 7-6. Paolini ha portato a casa la vittoria, giocando la più lunga semifinale nella storia dei tornei femminili. E’ attesissimo l’ultimo match di domani, ma la tennista italiana ha già portato a casa un’impresa clamorosa. Ora non ci resta che ammirare le sue ultime gesta per la finale.
Ilario Di Giovambattista ha intervistato l’ex Nuotatore Massimiliano Rosolino e l’Ex Tennista e Allenatrice di Paolini, Tathiana Garbin per fare il punto su Wimbledon.
“Credo che quest’ultimo anno Jasmine abbia fatto la differenza” esordisce Garbin “perché ha acquisito consapevolezza rispetto al suo gioco e se stessa, che l’ha fatta maturare tanto, non solo in termini tecnici e tattici ma anche fisici e mentali“. L’allenatrice ha seguito Jasmine per tutto il percorso e a lei vanno i meriti per aver formato una professionista così talentuosa come lei. La fortuna della tennista, consiste anche nell’essere riuscita ad emergere nonostante l’età considerata non troppo giovane per il tennis.
Secondo Rosolino, è difficile implodere dopo i 27 anni, ma è anche vero che molti sportivi iniziano la loro carriera precocemente. “Filippo Magnini ha iniziato a 14 anni a fare agonismo ed è per questo che è resistito tantissimo. La cosa importante in questo sport è dare l’opportunità, perché spesso quello che è un limite diventa un grandissimo potenziale. L’importante è continuare a giocare, perché il tennis ti mette sempre in discussione. Molti tennisti dopo la vittoria spariscono, invece è importante resistere”.
L’avversaria di Paolini, spiega Garbin, ha già vinto una finale Slam, è una che gioca bene il doppio, quindi verticalizza il gioco in modo ottimale. “Secondo me Jasmine domani deve provare a giocare senza pensare troppo e in modo impavido. Perché contro questa giocatrice devi giocare con tantissimo istinto e molto convinta, spingendo a tutti i costi. Cercando anche di finalizzare il gioco a reti”.
Secondo l’Ex tennista Marco Meneschincheri, la Paolini parte avvantaggiata, per aver giocato già una finale a Roland Garros e per aver acquisito una fermezza emozionale per giocare la partita. Non solo, il successo di Paolini non è un caso secondo Meneschincheri, perché se l’è guadagnato giocando su una superfice di campo in cui non era abituata a giocare spesso. Alla domanda se a 28 anni nel tennis, è ancora possibile diventare la numero 1 nel mondo, Rosolino risponde “Assolutamente si”. “Secondo me lei piace, anche perché al livello fisico non ha le gambe di 2 metri della Williams, è una ragazza che piano piano ha metabolizzato e ha fatto tesoro di tutte le esperienze. La caratteristica di chi arriva in finale è chi vince chi riesce a sopportare le caratteristiche dei giorni precedenti”.
Il pensiero di Tathiana Garbin è che le dinamiche della finali sono molto diverse da quelle delle gare precedenti, ma nonostante tutto l’allenatrice è convinta che Jasmine possa ancora continuare a sognare. “Ha ancora grandi margini di miglioramento, può crescere ancora e sognare non fa mai male”.