La recente ammissione dell’AIFA sul vaccino Covid-19 ha riscritto la storia. In base alle leggi di cui lo Stato era a conoscenza, i cittadini avrebbero dovuto vaccinarsi per non contrarre il virus. Peccato che AIFA, case farmaceutiche ed EMA abbiano ammesso la non esistenza di un vaccino contro la trasmissione di Sars cov-2.
La rivelazione recente ha messo nuovamente in discussione anche la necessità degli obblighi sanitari a cui abbiamo dovuto sottostare come per esempio l’imposizione del green pass. Un’imposizione che ha condizionato in toto la vita di qualsiasi essere umano in ogni parte del mondo. Delle misure emergenziali che se il cittadino non rispettava veniva accusato di causare la morte o il contagio altrui. “Quod erat demonstrandum, cioè come volevasi dimostrare. Adesso abbiamo la prova empirica rispetto a quello che in realtà già la logica bastava a dimostrare” commenta il Filosofo Diego Fusaro. “In quei tre anni quello che più ha ferito è stata l’offesa, la mortificazione quotidiana del logos e di cui adesso stiamo ancora esaminando gli strascichi”.
Dunque alla luce delle recenti verità, specifica Fusaro, anche quello che disse Mario Draghi rispetto all’utilità del vaccino si è rivelato falso. Nonostante la vaccinazione era comunque possibile contagiarsi e contagiare, ammalarsi e far ammalare gli altri. Quindi perché imporre il Green Pass e in quelle condizioni? “In estrema sintesi, per discriminare e produrre i cittadini di seconda classe, imporre il controllo in chiave bio-politica e in terzo luogo imporre quella che Giorgio Agamben ha definito la libertà autorizzata, mediata dal tracciamento. La mia tesi, è che l’infame Tessera verde una volta subentrata non se ne andrà mai del tutto”. Infatti come specifica Fusaro già si parla di Global Green Pass.
Un dispositivo di controllo e di gestione dell’essere umano, spiega il filosofo, considerando che il fine del Green Pass non era il vaccino, ma viceversa il vaccino aveva come fine la tessera verde. Per questo come spiega il Segretario di Pro Italia Matteo Brandi il primo istinto a morire in questi anni è stato il dubbio. “Quello a cui abbiamo assistito in questi anni è stata una punizione, un’umiliazione sociale a chi non si è piegato a una scelta politica e il tutto si è basato su una follia ideologica. Se la gente fosse stata edotta sulle leggi, sulla Costituzione siamo certi che la risposta sarebbe stata così più ampia rispetto a quella che abbiamo visto in questi anni?”