Arrestato per i suoi “commenti impropri” su Facebook. Sta destando un grande scalpore il video diventato virale dell’arresto di un uomo che dal tono di voce è chiaramente anziano, ma sono più gli utenti non inglesi a mostrare stupore nel video divulgato su X.
Il video è stato divulgato da account come The Vigilant Fox e Visegrad24, due agenzie di citizen journalists, dunque giornalisti non professionisti, che però hanno un grande seguito: la seconda è stata classificata nel 2024 come una tra le cinque più influenti al mondo sul conflitto in Medio Oriente, la prima fa milioni di visualizzazioni, ma entrambe vengono additate come ultraconservatrici da altre testate (che invece diffondono notizie del filone ultraprogressista).
Nel mezzo dei due schieramenti, la notizia di quest’arresto è stata ripostata da Elon Musk, che ha chiesto delucidazioni alla Community Notes, lo strumento di X per verificare le notizie.
Al momento il video continua a girare senza alcuna smentita o contraddittorio. Questo perché tecnicamente, l’arresto di quest’uomo con quell’accusa è possibile per due motivi.
Il primo è il Communications Act del 2003, una legge britannica che prevede il reato di utilizzare una rete di comunicazione elettronica per inviare messaggi “grossolanamente offensivi, indecenti, osceni o minacciosi“. Una norma spesso criticata nel Regno Unito pe la sua vaghezza che comporta veri e propri abusi da parte della polizia.
Questo spiegherebbe perché tra gli utenti britannici a commentare la notizia ce ne siano pochi davvero sorpresi, benché non si sappia esattamente quale sia stato il commento valso l’arresto di quest’uomo anziano.
Il secondo motivo per cui la notizia è plausibile è ciò che sta accadendo proprio in questi giorni nel Regno Unito. Un consulente indipendente del governo di Starmer aveva già ipotizzato il quadro emergenziale motivato dai tafferugli anti-immigrazione che si susseguono tuttora nelle piazze.
L’idea prevede più poteri d’arresto ai poliziotti “per impedire che le persone si radunino in presenza di un chiaro intento di alimentare disordini violenti“. Idea a cui lo stesso premier Starmer ha fatto eco: “Chiunque agiti tali disordini, in strada o online, se la vedrà con tutta la forza della legge; questa non è protesta, è criminalità organizzata e violenta“.
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