Ha fatto molto discutere nelle ultime ore lo scontro di pugilato alle Olimpiadi di Parigi tra Angela Carini e Imane Khelif.
Questo perché l’algerina Khelif avrebbe caratteristiche di intersessualità, situazione data si suppone dall’iper-androgenismo, una condizione per cui una donna ha livelli elevati di androgeni, ovvero gli ormoni maschili. Questo avrebbe sarebbe andato a svantaggio della pugile italiana. La Khelif era stata esclusa dai Mondiali dello scorso anno per un livello eccessivo di testosterone.
Il match è terminato con il ritiro di Carini. “Fa troppo male”, dice il labiale quando lei parla con il team dopo un pugno della sfidante.
Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, ha commentato la vicenda a Un Giorno Speciale.
“Inviterei tutti quelli che oggi stanno facendo speculazioni su Angela Carini, sui complotti sul suo ritiro, a salire sul ring con Imane Khelif 46 secondi, e dopo possono parlare. Qui c’è un atleta di cui non conosciamo forse anche giustamente tutte le caratteristiche fisiche e che purtroppo viene sottoposta a una specie di radiografia anche parecchio sgradevole per colpa di chi? Del Comitato Olimpico. In nome dell’inclusione, del fatto che devono competere gli atleti transgender e quant’altro che cosa fa? Ha stabilito una regola per la partecipazione che è molto lasca, cioè la soglia di testosterone che tra l’altro è poco inferiore a quella di un maschio“.
“La responsabilità è del Comitato Olimpico che avrebbe dovuto perlomeno fare chiarezza. Se non gli vanno bene i test che ha fatto l’International Boxing Association, che però è accusata di essere putiniana, corrotta e quant’altro, bastava rifare gli stessi test. E invece non si fanno perché bisogna includere tutti“.
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