Dopo mesi di attesa per le omissioni in stile boicottaggio, arriva la Commissione Covid. Mancavano i nomi di alcuni gruppi parlamentari dell’attuale opposizione per far partire l’inchiesta sulla gestione della pandemia, ma ora ci sono.
Finora infatti tutti i partiti di opposizione, fatta eccezione per Italia Viva, non avevano ancora indicato ai presidenti di Camera e Senato i propri parlamentari da nominare come componenti della commissione (i cosiddetti “commissari”). Il 9 luglio poi i capigruppo al Senato del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e del gruppo Misto, insieme ad Alleanza Verdi-Sinistra e Azione, avevano presentato un disegno di legge per modificare gli obiettivi della commissione d’inchiesta.
Alla fine il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dovuto forzare la situazione di stallo, come lecito nella sua posizione, nominando lui stesso i rappresentanti della commissione e facendo naufragare i tentativi dell’opposizione di prendere tempo e convincere la maggioranza a cambiare la legge che istituisce gli obiettivi della commissione d’inchiesta covid, approvata lo scorso 14 febbraio.
Tanti i punti critici da prendere in esame, dalle mascherine ai finanziamenti ai vaccini, passando per la reale efficacia delle restrizioni, ma non sul comportamento delle regioni nello specifico: tutto a discrezione di questi 15 nomi ufficializzati dal presidente La Russa. Tra loro ci sono anche i capigruppo di FdI, Lega, Pd, M5s e Avs.
Si tratta di Francesco Boccia (capogruppo del Pd), Claudio Borghi (Lega), Peppe De Cristofaro (presidente del gruppo Misto di Avs), Lucio Malan (capogruppo di FdI), Raffaella Paita (Italia viva), Stefano Patuanelli (capogruppo di M5s), Massimiliano Romeo (capogruppo della Lega), Licia Ronzulli (vice presidente del Senato di Forza Italia), Luigi Spagnolli (Aut), Francesco Zaffini (FdI), Ignazio Zullo (FdI), Alfredo Bazoli (Pd), Gianni Berrino (FdI), Marco Lisei (FdI) e Guido Liris (FdI).
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