Elezioni USA: il 19 agosto 2024 il Presidente Joe Biden ha passato il testimone a Kamala Harris, promettendo di essere ‘il primo sostenitore’ della vicepresidente schernendo Trump come ‘un criminale condannato’. Il discorso solenne, poi gli applausi, le lacrime e infine l’abbraccio di Harris dopo aver raggiunto il Presidente sul palco, assieme al resto della famiglia Biden. “Kamala è stata la migliore decisione che io abbia mai preso. È tosta, competente ed ha una straordinaria integrità” ha concluso, alla fine della convention.
I democratici si sono riunti a Chicago, la città simbolo per le convention democratiche.
Il Professore di Storia Americana alla Luiss Gregory Alegi è intervenuto in diretta analizzando la situazione in termini di sondaggi non escludendo però ciò che sta accadendo nelle strade, date le molteplici proteste popolari pro Palestina.
Nel 1968, sottolinea il Professore, ci furono scontri durissimi in merito al disimpegno dalla guerra del Vietnam. Un episodio che gli americani ricordano bene, infatti l’organizzatore della March on the Dnc a Chicago Hatem Abudayyeh ha definito “La guerra a Gaza è il Vietnam della nostra generazione”. Il giovane ha alzato il dito contro tutti i democratici e contro lo stesso Joe Biden con l’accusa di essere complice di un genocidio sanguinario. Tutto ciò per i democratici avrà un peso rilevante per la corsa presidenziale?
“La differenza è che 1968 ci andavano gli americani mentre nel 2024 no. Ma gli americani si vedono il centro del mondo: quello che succede a Gaza non è un problema americano ma d’altronde è questo il problema della politica. I democratici si vedono come mediatori“, inoltre aggiunge che “E’ indubbio che ad oggi Trump non è più in testa. Kamala Harris sta godendo di un mese di pubblicità unilaterale, ma all’inizio di settembre i bonus finiranno e i sondaggi potrebbero finire in modo diverso”.
| L’intervento integrale del Prof. Gregory Alegi in diretta a Un Giorno Speciale