La democraticissima Unione Europea, autoproclamato tempio della libertà, fa sapere in questi giorni che chiuderà X, o Twitter che dir si voglia, in Europa se la compagnia high-tech non principia a praticare la censura voluta da Bruxelles. Così leggiamo ad esempio su Repubblica, rotocalco turbomondialista e voce del padronato cosmopolita.
Se Musk non si adegua alle nostre leggi, l’Unione chiuderà X in Europa. Ecco la posta in gioco nello scontro tra il magnate del tech e Bruxelles. Molto chiaro il concetto, davvero.
Se Elon Musk non si adegua, cioè se non fa valere le misure censorie volute da Bruxelles e orwellianamente ridefinite come lotta alle fake news, l’Unione Europea è pronta a chiudere i rubinetti di X in Europa. È pronta, cioè, di fatto, a censurare la piattaforma, come in un qualsiasi regime. L’Occidente, che pavlovianamente ripete senza tregua che la Russia e la Cina censurano la libertà di espressione e sono dittature, è poi la prima a fare altrettanto, forse in forma ancora più radicale.
Con ciò l’Unione Europea rivela pienamente come l’ordine neoliberale, che pure mobilita a pie’ sospinto la parola libertà, sia nemico non soltanto dei diritti sociali e del lavoro, come è evidente, ma sempre più anche delle libertà individuali e financo della libertà di espressione. Questo mi sembra un punto degno di attenzione. Il sistema global capitalistico, che da sempre nega diritti sociali e del lavoro, non è più nemmeno in grado di garantire le libertà individuali e financo il diritto di espressione.
L’abbiamo già sperimentato nei tre anni dell’emergenza epidemica e adesso pare che la tendenza si sia collaudata. Dovrebbe essere chiaro a tutti che dietro la fantomatica lotta contro le fake news si nasconde semplicemente la battaglia contro ogni narrazione e contro ogni visione del mondo disallineate rispetto al pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto di completamento dei rapporti di forza asimmetrici del global capitalismo. Ogni visione variamente critica rispetto alla globalizzazione neoliberale promossa urbi e torbi dall’Occidente, anzi dall’Uccidente a trazione atlantista, viene equiparata al terrapiattismo e dunque liquidata come fake news.
Mi sembra anche questo un punto degno della massima attenzione. Quella che è la battaglia contro le fake news nasconde in realtà una battaglia contro la libertà di pensiero e di espressione. Ricordate quando qualche mese addietro la signora von der Leyen evocò lo scudo democratico? Con ciò alludeva all’idea di una battaglia contro le fake news che in realtà era tesa a colpire ogni visione del mondo, variamente disorganica rispetto allo schema del pensiero unico, politicamente corretto ed eticamente corrotto.
Elon Musk finora si è fermamente opposto a questo orrore indegno. Sappiamo bene che, di tutte le reti sociali, Twitter, o X che dir si voglia, è l’unica in cui, almeno per ora, si possa dire liberamente quel che si pensa. Ma adesso l’Unione Europea prova a mettere Elon Musk con le spalle al muro, prova a imporgli l’ordine simbolico dominante minacciando la censura.
Insomma, un’Unione Europea che sempre più si rivela strutturalmente fondata su un deficit di democrazia e che ultimamente appare financo incapace di garantire i diritti più elementari, tra i quali il diritto alla libertà di espressione.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro