Emergenza Senna, altro che Covid! ▷ Bassetti: “L’Escherichia Coli è la meno rischiosa da contrarre”

I principali media internazionali titolano che i casi di Covid sono in forte aumento e non risparmiano nemmeno le Olimpiadi. Il virus avrebbe infettato 40 atleti su 14.000, come fa notare l’infettivologo e medico Matteo Bassetti, ma che a fronte dei numeri, sono casi piuttosto irrisori. Da un lato perché è del tutto normale che il virus circoli rapidamente, dall’altro perché ci sono problemi molto più importanti a cui pensare: come per esempio l’elevata concentrazione di batteri nella Senna.

“Sentir parlare di 40 casi di atleti su 15.000, affetti da Covid, che sono fondamentalmente casi di raffreddore e non dire una singola parola sulla Senna, che è un fiume che è stato e sarà sempre inquinato, è paradossale” commenta Bassetti. “E mi fa pensare che alle Olimpiadi ci siano atleti olimpici, ma probabilmente non ci siano né medici né consulenti olimpici.

Hanno tentato di rendere balneabile un fiume lungo 400 km, all’interno del quale ci sono topi e liquami di vario tipo. In queste situazioni si dovrebbe dire: ‘Ci abbiamo provato, non ci siamo riusciti: abbiamo un piano B’. Sento dire che hanno rimandato 4 sedute di allenamento perché la quantità di batteri tra Enterococchi e Escherichia coli erano troppo elevati. Si poteva trovare un piano B e farli nuotare da un’altra arte: la cosa più grave è non ammettere l’errore”.

La Senna è un fiume abitato da una quantità di animali diversi tra cui i topi e le nutrie. Per gli esseri umani nuotare in acque di questo tipo, comporta evidenti rischi per la salute. Bassetti sottolinea come una delle malattie contraibili nella Senna sia la Leptospirosi, che nasce proprio dalle urine dei topi. E’ anche possibile contrarre infezioni virali, parassitali ed enterovirus. Quindi il dato importante su cui soffermarsi è quello che sia possibile contrarre infezioni ben più gravi di quelle dell’Escherichia Coli.

“Credo che bisognerebbe avvisare gli atleti delle malattie che potrebbero portarsi a casa nei loro paesi d’origine. Perché non dimentichiamo che nella Senna non nuotano solo atleti che provengono da paesi con un sistema sanitario evoluto. Ci sono atleti in cui il livello assistenziale non è come quello che abbiamo noi, quindi è bene che vengano informati”.

Tra l’altro bisogna ricordare che la competizione olimpionica si snoda attraverso una decina di chilometri. E’ matematicamente impossibile quindi, non ingerire durante il percorso, un’elevata quantità d’acqua contaminata. “Il problema è sempre quanta ne entra e qual è la carica batterica e virale che si trova nell’acqua. Però noi dobbiamo parlare del Covid: che è normale che ci sia. E 40 casi è un numero veramente irrrisorio”.