Rischio escalation? Italia parte in causa ▷ Marco Antonellis: “Occidente e Oriente ai ferri corti”

Settimana a rilento, nei prossimi giorni ci sarà l’incontro tra Tajani, Salvini e Meloni e sarà nodale per le questioni governative, si parla di crisi? “Le polemiche su questo verranno definitivamente smorzate: nessuno dei tre è intenzionato a rompere o tirare troppo la corda”.
Così evidenzia in diretta Marco Antonellis, Direttore di Il Giornale d’Italia.

In ambito internazionale si evidenzia un ‘Allarme terrorismo’, c’è un effettivo rischio escalation? “Ci sono due guerre in corso che coinvolgono l’Occidente, gente che ci ritiene nemica, queste piattaforme sovraniste nazionaliste di Putin, Xi Jinping non ci trattano bene e quindi c’è l’allarme terrorismo. Quando ci sono guerra in corso è inevitabile perché tutti quei meccanismi di compensazione e risoluzione con vertenze nazionali che ci sono abitualmente non funzionano, vengono bloccati.
Questi due grandi blocchi, Occidente e Oriente, stanno ai ferri corti e quindi si bloccano e contrastano a vicenda. Bisogna fare attenzione anche in Italia, siamo parti in causa non solo Francia e Germania”
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Ucraina-Russia, fronte allargato nelle ultime settimane:“La speranza è che si vada finalmente a trattare, anche in vista dei territori che sta conquistando Zelensky, potrebbe essere un modo per trattare e avviare un do ut des con Putin. Anche India e Cina stanno facendo pressioni vere su Putin per smettere con questa guerra, ne vade anche sulla bilancia dei suoi pagamenti. Il petrolio che non viene più venduto in Occidente ora, a prezzo inferiore, viene venduto a cinesi e indiani per cui sarà importante che queste trattative vadano avanti. I tempi forse non sono ancora maturi ma sono stati fatti passi avanti, ne vade del commercio mondiale. L’economia di guerra ha un costo, vale per l’Occidente ma molto di più per Putin”.