Caos in Inghilterra: in arrivo anche un rigido controllo sui social.
Per quale motivo? Per tentare di arginare commenti ritenuti impropri, di disinformazione o che incitano all’odio. In particolar modo, i commenti che ora riguardano la protesta scatenatasi nel Regno Unito a seguito dell’attacco a Southport di un 17enne nato nel Paese da genitori ruandesi, che irrompendo armato di coltello in una scuola di danza ha ucciso tre bambine. La reazione di molti è stata furiosa.
Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza scatenando scontri e tensioni. Centinaia gli arresti della polizia britannica, che ha promesso una linea dura non solo sul campo, ma anche sul web.
“Avremo un esercito permanente di agenti specializzati, ufficiali di pubblica sicurezza, così da avere abbastanza mezzi per gestire la situazione“, dichiara il premier Keir Starmer. “Questa non è una protesta, è pura violenza e non tollereremo attacchi alle moschee o alle nostre comunità musulmane“. Monta la critica a Elon Musk, il patron di X che ha commentato la vicenda: “La guerra civile è inevitabile“. Commento definito “inappropriato” dal governo. Sempre sull’ex Twitter, Starmer annuncia: “Questa è la rapida azione che stiamo intraprendendo. Chiunque provochi disordini violenti nelle nostre strade o online, verrà punito con tutta la forza della legge“.
Ma la linea tra cosa sia lecita informazione e cosa incitamento all’odio è sottilissima, motivo per cui non torna un giustificatorio dura lex sed lex sui provvedimenti contro gli utenti online. Così spiega a Fox News Nigel Farage, padre della Brexit e deputato alla Camera per Reform UK.
“Nessuno dovrebbe usare una piattaforma social per diffondere odio“, dice in diretta tv.
“Questa regola della libertà di parola credo sia condivisa da tutti. Tuttavia, quello che ci è permesso di fare sui social, o quello che dovrebbero permetterci di fare, è fare domande“. Cosa che Farage ha fatto da subito su X chiedendo delucidazioni sullo status del 17enne incriminato, non ottenendo però nessuna risposta. “Dopo le proteste, hanno detto che ho incoraggiato i disordini. Starmer rappresenta la più grande minaccia alla libertà di parola che abbiamo mai visto nella nostra storia“.
Guarda l’intero intervento con i sottotitoli in italiano.
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