“Ho scritto all’IFAB per chiedere l’autorizzazione a sperimentare alcune innovazioni. Una di queste è la possibilità di testare il tempo effettivo di gioco per rendere più equa la competizione, Ho proposto novità come l’upgrade della sperimentazione di un numero limitato del VAR per i capitani o gli allenatori, un idoneo sistema di comunicazione elettronico tra l’allenatore e il capitano e la possibilità dell’arbitro di poter subito spiegare le decisioni prese al VAR“. Ha annunciato così il presidente della Figc Gabriele Gravina le richieste fatte all’IFAB, l’ente regolatore delle norme internazionali del calcio, su alcune novità di cui l’Italia si potrebbe fare portabandiera.
Ai microfoni di Radio Radio Mattino Sport e News, Stefano Agresti ha espresso le sue perplessità in merito: “Mi sembra che sia una specie di spot nel momento in cui si avvia alla fine il mandato di Gravina e si avvicinano le elezioni, la Federcalcio vuol far vedere di essere ai vertici delle innovazioni calcistiche, mi sembra tutto abbastanza demagogico. Ci sono alcune cose che per me sono stupidaggini. Abbiamo tre arbitri che guardano la moviola e sono pagati per farlo e dev’essere la panchina a chiedere la revisione di un episodio dubbio? Mi sembra assurdo, stiamo prospettando una cosa grottesca. Il tempo effettivo? Non appartiene al calcio, dovremmo piuttosto trovare dei metodi per arginare le perdite di tempo lavorando sulla testa e sulla cultura sportiva dei nostri ragazzi”
Alvaro Moretti trova una spiegazione a queste richieste nella direzione di spettacolarizzazione verso cui il calcio moderno si sta muovendo: “Si stanno rendendo conto che l’attenzione dei più giovani è labile, si cerca spettacolo, divertimento, non vogliono che le nuove generazioni di clienti perdano interesse e, di conseguenza, venga meno il traffico che genera profitti”