Tra informazione e disinformazione, il caso Durov ▷ Brandi: “È un attacco al libero pensiero”

Le autorità francesi hanno emesso i mandati di arresto per i fondatori di Telegram di Pavel Durov e suo fratello Nicolaj, per il mese di marzo. I capi di accusa sono la mancata moderazione dei contenuti di terrorismo, pedopornografia, truffe sul loro social network. Secondo il Segretario di Pro Italia, Matteo Brandi, si tratta di un attacco alle libere oasi di pensiero che vengono volutamente bombardate. “L’arresto di Durov è stato fatto su delle accuse che fanno un po’ ridere”. Secondo il Segretario è un attacco alla libera espressione del pensiero e ai luoghi in cui questo pensiero può essere attaccato. Gli stessi media, specifica Duranti, sono stati contaminati dall’industria farmaceutica e da tutte i poteri annessi che gli ruotano intorno.

Si sta gradualmente affermando l’idea che le idee non gradite a qualcuno siano disinformazione e che in quanto tali debbano essere censurate” spiega Diego Fusaro.Zuckerberg ha ammesso chiaramente che riceveva delle letterine con delle spinte a censurare dei contenuti” commenta Brandi “La domanda è perché tutto questo è avvenuto, la risposta è perché il potere ha trovato una strada pavimentata di fronte a sé”.

| Ascolta l’intervento di Matteo Brandi e Diego Fusaro a Un Giorno Speciale