Poteva essere l’Inter a ricominciare da dove aveva interrotto, alla fine è stato il Genoa. Quella che la scorsa stagione veniva considerata l’ammazza-grandi conquista un punto d’oro benché Sommer fosse di un altro avviso rispetto a Messias. La ribattuta dal dischetto però ha premiato la squadra rossoblu che è stata corsara per tutti i 90 minuti dal punto di vista dell’atteggiamento. Non si tratta di statistiche ma di spirito.
Si è percepito sin dal fischio d’inizio che i padroni di casa avrebbero vissuto una grande serata, dal salvataggio di Bani su Dimarco e dal primo gol di Vogliacco che quasi quasi faceva preludere alla serataccia nerazzurra.
L’Inter invece si è ricordata subito chi è ed ha sistemato le cose con Barella e Thuram, pilastri della serata di Marassi, supplenti di un Lautaro ancora con la spina staccata. Il cross di prima dell’ex Cagliari è un cioccolatino che il francese sfrutta a dovere, così come la cavalcata di Frattesi che gli regala la doppietta.
Tutto finito? No, quando si sta giocando in uno stadio con i soliti 30mila abbonati, davanti a una squadra che stasera aveva il punto nelle corde. Bisseck regala un rigore che non fotografa la buona prestazione, Messias ci mette il timbro che restituisce al Genoa una reputazione che si sta via via consolidando.
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