Dall’ultima cena a Khelif: storie di Olimpiadi woke ▷ “Sarà la goccia che farà traboccare il vaso”

    Parigi 2024 è destinata a rimanere nella memoria dei giochi come l’Olimpiade delle polemiche. Neanche il tempo di cominciare che il dibattito era già acceso. La cerimonia di apertura, infatti, ha scatenato fin da subito le polemiche . Il siparietto andato in scena durante la festa che ha dato il via ai giochi olimpici è stato soggetto a svariate interpretazioni. Secondo la denuncia di diversi organi di stampa e associazioni, è stata inscenata l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci declinata in una versione alquanto criticata. Nella rappresentazione, infatti, figuravano diverse drag queen e personalità della comunità LGBT come presunti personaggi del famoso quadro.

    Chiusa una polemica, pronti per un’altra carrellata. Prima Imane Khelif al centro del ciclone. L’atleta algerina, infatti, era stata squalificata ai mondiali di boxe nel 2023 per i livelli eccessivi di testosterone e per la sospetta presenza del cromosoma maschile XY. Poi le condizioni della Senna. Un miliardo e mezzo speso per rendere il fiume di Parigi balneabile, ma gli atleti hanno riscontrato svariati problemi di vomito, infezioni, spossatezza, in seguito alle gare.

    Anche Diego Fusaro ha commentato la deriva mediatica delle Olimpiadi: “Queste Olimpiadi avevano ben poco di sportivo avevano moltissimo d’ideologico, sono state un grande teatro rappresentativo dell’ideologia dominante, ma ormai siamo avvezzi a questo stile, Sanremo con la musica che è solo il pretesto per estrinsecare l’ideologia arcobaleno di completamento del capitalismo dominante, le olimpiadi con l’ultima cena dissacrante, sono ormai anni che vado sostenendo che l’attacco al sacro è uno dei capisaldi della religione del nulla della civiltà capitalistica, la green economy dei condizionatori spenti, dove il green è solo quello dei dollari, sia chiaro, e tanto altro ancora