Ritorniamo a parlare di Banca Centrale Europea.
La Banca Centrale Europea potrebbe implementare degli ulteriori tagli dei tassi entro la fine del 2024, guidata da una riduzione delle pressioni inflazionistiche, da una parte e dalla stagnazione economica nell’eurozona, dall’altra. I governatori europei, in particolare mi riferisco a Panetta, durante i recenti interventi hanno indicato la necessità di un allentamento monetario per sostenere la crescita.
Tuttavia i continui interventi della Banca Centrale Europea sollevano degli interrogativi sulla sostenibilità di queste politiche nel lungo termine.
A fronte di un calo dell’inflazione, le radici della debolezza economica in Europa rimangono intatte, rischiando di aggravare la dipendenza delle economie nazionali dal supporto monetario e non si affrontano le cosiddette riforme strutturali.
Sebbene un ulteriore taglio dei tassi possa fornire un respiro a breve termine, soprattutto ai paesi con debiti elevati come l’Italia purtroppo, questa strategia rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio. La Banca Centrale Europea si trova intrappolata in un circolo vizioso in cui i tassi bassi diventano una necessità per evitare il collasso dei mercati obbligazionari dei debiti sovrani, ma al tempo stesso alimentano delle distorsioni che minano la stabilità economica nel lungo termine.
Quindi anche se la Banca Centrale Europea dovesse veramente tagliare i tassi, senza un coordinamento tra politiche fiscali e monetarie a livello europeo, questa misura rischierebbe di essere inefficace nel rilanciare una crescita sostenibile.
Infine bisogna ricordare che la politica monetaria espansiva non può sostituire la necessità di un rafforzamento delle fondamenta economiche, e mentre i tassi di interesse continuano a scendere, l’Europa sembra ritardare ancora una volta quelle cosiddette riforme strutturali necessarie ad affrontare le sfide future.
La dipendenza dei tagli e dei tassi, quindi, appare una soluzione temporanea a un problema ben più profondo e radicato.
Eh sì, perché qui la domanda che io vorrei fare è: ma perché noi abbiamo una Banca Centrale Europea indipendente dai governi, indipendente dai parlamenti, indipendente dal regime democratico? Di chi cura gli interessi e a chi risponde? Certo non a noi. Pensateci.
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