I concerti non sono più quelli di una volta e anche il modo di – non – divertirsi è cambiato. La colpa è in grande maggioranza dei social e dell’uso ossessivo del telefono cellulare. A dirlo (proprio sui social) è uno che di musica e di divertimento se ne intende: il Dj francese Bob Sinclar. Un evento a Mykonos si è rivelato la peggior serata della sua vita, e di serate Sinclar ne ha fatte parecchie. L’appello sui social è straziante: “Mi sento così depresso. Magari è colpa mia, non so cosa succede… Non mi sono mai annoiato tanto”.
Al ritmo della sua intramontabile hit “Love generation“, il Dj ha raccontato che nessuno ballava ma tutti riprendevano la scena con il telefono in mano. Tant’è che molti utenti hanno commentato il post cambiando il nome da Love in “Phone Generation”. “La gente sta ferma col cellulare in mano. Stanno lì congelati a filmare. Smettetela di usare i cellulari nei club. Ballate!”. Chissà, la Phone generation lo ascolterà questo appello?
Quello che è certo è che sono sempre di più gli artisti che stanno proibendo l’uso dello smartphone durante i loro concerti: da Cosmo, a Bob Dylan, Alicia Keys e i Guns’n Roses.
L’ossessione di postare
“Dipende sempre dall’evento e dalla tipologia di pubblico” dice Armando Perticaroli, in arte Dj Armandino, Direttore artistico di Rock In Roma. “Possiamo dividerli in due fasce: da un lato i boomer, che arrivano a registrare il brano praticamente a fine pezzo, ma non stanno durante tutto il concerto a filmare.
Poi c’è il ragazzino, che vuoi o non vuoi, nasce e cresce con questo apparecchio in mano. Loro hanno un approccio superficiale, dettato dal benessere ed è anche colpa nostra. Vogliono immortalare il momento per far vedere agli amici attraverso i social, che loro c’erano, perché fa figo. Ma non hanno la percezione della portata dell’artista che hanno di fronte.
Da diversi anni molti artisti cercano di sensibilizzare il pubblico all’utilizzo minimo del cellulare e alcuni lo vietano proprio. Anche perché il cellulare disturba chi hai dietro, che non vede il concerto”.
Si è trattato comunque di una dichiarazione ipocrita da parte di Sinclar? “Sì, perché gli artisti sanno benissimo che tipologia di evento è quello a cui parteciperanno e che tipo di pubblico troveranno. Bob Sinclar sapeva benissimo che stava andando a Mykonos, in un evento in cui ci sarebbero stati 10.000 ragazzini di 15 anni. Che poi lui è anche una persona molto furba e sa bene che a Ferragosto c’è poco da scrivere e voleva diventare virale. Il 70% del mercato della musica dal vivo, oggi gira intorno a una fascia d’età che va dai 10 ai 18 anni”.