Due intervistatori e un ospite. Di quelli ripescati da anni addietro e le cui luci e ombre si susseguirono in epoca pandemica. In alto troneggia un occhiello intrigante: “Arcuri: l’uomo che combatte i problemi“. E quasi quasi passa una realtà che sfugge ai più smemorati.
Una scelta editoriale fatta per compiacenza? E perché mai. Fatta per convincere l’intervistato a raggiungere gli studi? Non è un’emittente che ne ha bisogno, vista anche la portata e lo share. Ma allora perché infiocchettare Domenico Arcuri come un cavaliere senza macchia e senza paura in una prima serata televisiva?
Difficile rispondere. Ciò che si sa è che il ruolo apicale, nel periodo che l’ha reso noto, non l’ha elevato a eccellenza nel risolvere i problemi: quantomeno perché di dubbi ce ne sono tanti. Come ad esempio sui soldi spesi per le mascherine, su cui sollevò l’interrogativo Report, lasciando intendere che ci fosse l’opportunità di spendere meno e meglio denaro pubblico in un momento in cui questo era una risorsa cruciale.
Poi c’è stata la parentesi giudiziaria: La Procura di Roma aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid. L’accusa era abuso d’ufficio su una fornitura di mascherine dalla Cina. I suoi legali chiesero l’assoluzione, ma tutto è decaduto con l’estinzione del reato stesso sotto il Governo Meloni. Va detto che lui ha sempre inteso difendersi nel processo e non dal processo. Sarà per questo che a La7 viene etichettato come “l’uomo che combatte i problemi“?.
Ascoltate l’editoriale di Fabio Duranti, Vanni Frajese e Alberto Contri a ‘Un Giorno Speciale’.
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