La Turchia blocca Instagram, per aver censurato i messaggi di cordoglio al leader di Hamas

La Turchia ha bloccato l’accesso a Instagram in tutto il paese. L’Autorità turca per la tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Btk) ha accusato Meta di aver censurato i commenti di cordoglio per la morte di Haniyeh il leader di Hamas. Finora non è trapelata nessuna notizia in merito alla durata del blocco. Prima di togliere l’accesso al social in tutto il paese, il direttore delle comunicazioni della presidenza turca, Fahrettin Altun, aveva scritto su X che Instagram “impedisce alle persone di pubblicare messaggi di cordoglio per il martirio di Haniyeh. Questa è censura, pura e semplice”. La popolazione turca è composta da 75 milioni di persone, coloro che usano Instagram sono all’incirca 50 milioni.


Le parole di Altun

Su X il direttore delle comunicazioni della presidenza turca ha condannato la piattaforma di Zuckerberg di essere contro la libertà di parola e al servizio del sistema globale di sfruttamento e di ingiustizia. “Il nostro caro fratello Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico del movimento di resistenza palestinese Hamas, ha affrontato la morte con quel tipo di umiltà che i suoi nemici non potranno mai comprendere. È uno dei grandi eroi e un martire per la causa palestinese. Che Dio benedica la sua anima“.

Nel post, Altun accusa Israele di aver privato milioni di abitanti di Gaza dei loro bisogni umani più elementari e di star prendendo di mira i leader politici che cercano una soluzione al conflitto. Israele, sottolinea Altun, prova il totale disprezzo per la vita umana e lo ha manifestato con le sue politiche genocide in Palestina. “Israele sta trascinando la nostra regione in ulteriore tumulto attraverso omicidi e azioni segrete intese a distruggere ogni possibilità di pace. L’assassinio di Ismail Haniyeh è l’ultimo esempio di terrorismo sponsorizzato dallo stato in palese violazione della sovranità statale di un altro paese“.

Le reazioni

Molti utenti hanno protestato per la decisione di Erdogan di bloccare il social network. Ad Al Jazeera, Yaman Akdeniz, giurista turco ed esperto di questioni digitali, ha detto che la decisione del governo è stata “arbitraria, inspiegabile e ingiustificata”. Ricordiamo che la Turchia è attualmente parte integrante della Nato e non ha mai visto di buon occhio il conflitto tra Israele Palestina. Proprio durante il vertice Nato in corso a Washington, Erdogan aveva incontrato il premier Viktor Orban cercando un suo sostegno per “rivitalizzare il processo di adesione all’Unione europea“.

A rendere nota la notizia era stata la presidenza della Repubblica di Ankara in un comunicato. “Durante l’incontro, il presidente Erdogan ha dichiarato che la Turchia continua con i suoi pacifici sforzi per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina e agli attacchi di Israele su Gaza e che la comunità internazionale dovrebbe aumentare i suoi sforzi per assicurare la pace in queste regioni”. Il Paese ha iniziato i negoziati di adesione all’Ue nel 2005. Il processo di adesione è stato lungo e complesso, influenzato da vari fattori politici, economici e sociali. Al momento, i negoziati sono in una fase di stallo a causa di diverse controversie e questioni non risolte tra la Turchia e alcuni stati membri dell’Unione Europea.