L’interesse dell’Arabia Saudita per Paulo Dybala non accenna a diminuire. Il campione argentino, attualmente in forza alla Roma, è al centro di una trattativa che ha visto entrare in gioco direttamente Mohammad Al Sa’Ud, presidente del Fondo PIF (Public Investment Fund), il potente fondo sovrano saudita con un patrimonio di oltre 900 miliardi di dollari e risorse pressoché illimitate.
La negoziazione tra l’entourage di Dybala e il fondo saudita è stata rapida: l’attaccante aveva inizialmente richiesto 25 milioni di euro a stagione, e dopo una prima offerta di 15 milioni più bonus, il PIF ha rilanciato con 20 milioni netti per due anni, senza bonus. Questa cifra sembra aver convinto Dybala a prendere in considerazione l’offerta.
Il fondo PIF, che gestisce direttamente quattro squadre di vertice in Arabia Saudita – Al-Ittihad, Al-Ahli, Al-Nassr e Al-Hilal – e sta ampliando il proprio raggio d’azione su altre formazioni come Al-Shabab, Al-Ettifaq e Al-Qadisiya, ha mostrato grande determinazione nel voler portare Dybala nel campionato saudita.
Tuttavia, la decisione finale potrebbe non dipendere solo dal calciatore. Oriana Sabatini, moglie di Dybala da pochi giorni, sembra non essere entusiasta all’idea di lasciare Roma per trasferirsi in Arabia Saudita. Inoltre, con l’inizio del campionato ormai alle porte, una cessione di Dybala rischierebbe di scontentare i tifosi giallorossi, che vedrebbero partire uno dei giocatori più importanti della rosa.
Qualora Dybala decidesse di accettare l’offerta saudita, la Roma sarebbe costretta a cercare immediatamente un sostituto di livello. Tra i nomi papabili, spicca quello di Federico Chiesa della Juventus, un obiettivo considerato raggiungibile sia per il costo del cartellino che per l’ingaggio.