La città di Roma è sempre più fuori controllo e così come la Capitale, anche l’Italia sta affrontando un costante periodo di crisi. I problemi che i cittadini devono affrontare sono molti e come sottolinea l’avvocato e Fondatore della Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti, “c’è una politica folle, folle nel senso che si salta il sistema di regole. È chiaro che poi la legge che prevale è quella del più forte. E come la si esercita? Con la violenza, che sta assaltando lo stato di diritto”.
Con queste premesse, una delle domande che i cittadini italiani dovrebbero farsi è quella di come viene visto il bel Paese all’estero. Lo specchio che riflette la condizione della nostra penisola non è certo dei migliori. In merito a questo discorso, Michetti evidenzia un argomento fondamentale che non pone in buona luce il nostro Paese, (e al quale bisognerebbe dare maggiore risalto) ovvero la questione femminile.
“Quando sono andato in Francia, presso le scuole, i ragazzi di 14 anni, mi dicevano che c’è una grande ammirazione per l’Italia. In Francia ci sono tanti genitori che mandano i loro figli nelle scuole italiane perché un giorno vorrebbero venire a vivere in Italia. Sapete cosa mi dicevano questi bambini? Mi dicevano: ‘Però l’Italia è anche il paese che uccide una donna al giorno'”.
Le parole di Michetti riassumono una verità sconcertante e dovrebbero far riflettere profondamente. Quando si pensa all’Italia si pensa al paese che uccide una donna al giorno, letteralmente. Le donne hanno avuto un ruolo per un lungo periodo marginale nella società, evidenzia Michetti “ma un tempo, nel Partito Comunista Italiano e nella DC ci furono donne di grandissimo valore. Il Partito Comunista aveva previsto per la donna un ruolo nella società, nel mondo del lavoro, facendo atti concreti perché ciò accadesse”.
Oggi però la donna, evidenzia Michetti, non è più tutelata da nessuno perché è passata di moda. Oggi esiste genitore 1, genitore 2, e questa dicotomia uomo-donna da quasi fastidio. La donna esiste sulla carta ma non la protegge più nessuno e non la rispetta più nessuno.
“Le quote rosa sono un affronto alla donna. Perché quand’è che esistono le quote? Quand’è che si assegnano i seggi? Si assegnano alle minoranze, alle minoranze linguistiche, ma la donna non è una minoranza ma viene trattata come una minorata. Le donne non sono degli invalidi, anzi sono in grado di offrire una prestazione intellettuale al pari se non migliore rispetto a quella dell’uomo.
Per cui non hanno bisogno di perimetri, non hanno bisogno di riserve, hanno bisogno di essere rispettate e tutelate. Ecco se questo oggi non accade più, perché? Perché esistono altre forme di sesso, sulle quali ancora si sta discutendo presso l’Assemblea parlamentare. Oggi alla donna non pensa più nessuno. Questi sono diritti civili che sono stati completamente dimenticati, dalla sinistra, dalla destra e dal cielo”.