Dicono già che l’intervista di Elon Musk a Donald Trump è stata “un mezzo fiasco”, ma gli articoli online che lo sostengono non tengono conto delle interazioni successive allo streaming di martedì notte.
La conversazione tra il patron di Tesla e il Tycoon su X è iniziata con notevole ritardo. Musk ha attribuito la colpa a “un massiccio attacco Ddos” che avrebbe bloccato la piattaforma subissandola di richieste di accesso, per poi alludere a un probabile boicottaggio. Nelle ore successive all’intervista però le interazioni su X sono quasi un miliardo, e le visualizzazioni sul posto sono 84 milioni solo alle 7 di mattina (ora italiana).
Quanto ai contenuti, Trump è stato eloquente sia sul tema immigrazione che sulla guerra in Ucraina. Kamala Harris è da subito stata molto accesa sul tema, arrivando ad apostrofare Putin anche in modo più deciso di Biden. “Ci fossi stato io, non ci sarebbe stata questa guerra”, liquida la vicenda il candidato repubblicano, per poi parlare delle sue conversazioni con Putin, passando al tema immigrazione.
“Il problema tra qualche anno non sarà solo che vengono dall’America Latina, ma da tutto il mondo”. “Si tratta di logica, non di dire che sono tutti cattivi”, ribatte Musk che lascia parlare a lungo l’ex presidente.
L’imprenditore big tech poi passa all’argomento clou, quello dell’attentato. E’ da lì che Musk fa un vero e proprio endorsement per la candidatura di Trump, sostenendo di essere stato di sinistra in passato. Come ha spiegato lui stesso più volte, è per l’inasprirsi delle istanze woke negli ultimi anni che i democratici hanno lasciato alla controparte un candidato utile come Musk, senza contare la sensibilità per un tema attualissimo come la libertà di parola: “Trump è sempre stato accusato ferocemente, ma negli anni di presidenza non ha tentato di zittire gli altri“.
Qui i punti salienti tradotti in italiano.
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