Dopo la schiacciante vittoria tutta al femminile di ItalVolley alle Olimpiadi di Parigi 2024, sarebbe stato doveroso parlare esclusivamente del talento e della superiorità delle Azzurre, guidate da uno strepitoso Julio Velasco. Considerando che, tra l’altro, è stata la prima volta nella storia che la Nazionale di volley italiana femminile ha vinto un Oro alle Olimpiadi. Ma purtroppo ciò non è bastato e in questi giorni è accaduto tutto il contrario. La questione ad andare sotto ai riflettori riguarda gli episodi di razzismo: il fantasma contemporaneo che ancora affligge i nostri tempi e che non possiamo fingere di non vedere.
Il murale di Paola Egonu è stato vandalizzato e qualcuno ha ridipinto a sfregio la pelle dell’atleta con un colore più chiaro. L’atto si è consumato nella notte di ieri, dopo che il disegno era stato realizzato dall’artista Laika davanti alla sede del Coni a Roma. Un episodio di razzismo a cui ha fatto seguito una calorosa ondata di solidarietà nei confronti di Paola. C’è chi si è recato davanti al murale e ha cancellato l’atto vandalico, ridipingendo il vero colore di pelle dell’atleta. “E’ semplicemente una vergogna, un vile insulto a una grande italiana che ha portato in cima al mondo i colori del nostro Paese. È triste constatare come nel 2024 ci siano ancora razzisti prigionieri della propria ignoranza. Dobbiamo essere sempre vigili a stroncare sul nascere ogni vigliacco tentativo di questo tipo” ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri.
Il commento di Paolo Marcacci
“Ognuno di noi, porta dentro di se un tracciato di cromosomi corsari, che vale per tutti gli italiani da nord a sud” esordisce il giornalista Paolo Marcacci “da quelli che hanno i colori e l’accento di Yannick Sinner a quelli che hanno la pelle come Miriam Sylla che è nata a Palermo. La nostra penisola per come è collocata nel centro del mediterraneo e per come è fatta da un punto di vista morfologico e per tutti quelli che l’hanno percorsa, ci porterebbe a dover essere il popolo meno razzista al mondo. Perché siamo una mescolanza tale di cromosomi corsari, che ognuno di noi è un misto di popoli diversi.
La polarizzazione delle opinioni è uno dei problemi del nostro tempo la cui colpa secondo me va data in gran parte ai social, che non sfumano le opinioni ma fanno il contrario. In un paese normale, Paola Egonu e Myriam Silla dovrebbero far parlare di loro soltanto per quanto sono state brave ognuna nei rispettivi ruoli”.
Il razzismo che è presente nel mondo dello sport, spiega Marcacci, traspare anche dal modo ipocrita che hanno i tifosi di insultare un giocatore di pelle nera della propria squadra avversaria, non riservando lo stesso tipo di trattamento ai giocatori di colore che appartengono alla propria squadra. “Pensa in quel caso cosa provano i giocatori neri con le loro tifoserie che si comportano in questo modo. Io ricordo che il problema esplose negli anni ’90 e uno dei casi più eclatanti fu Aaron Winter alla Lazio. Spesso lo Stadio è una zona franca dove sfogare gli istinti più bassi in un modo che sembra sempre più deresponsabilizzato rispetto ad altri contesti, come sui social“.