Carlo Verdone, il simbolo per eccellenza della romanità, ha recentemente rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano, in cui si lascia andare ad alcune rivelazioni per nulla edificanti, sulla città di Roma. L’attore ha spiegato che almeno due volte alla settimana, viene colto dal dubbio di lasciare la Capitale, a causa dei crescenti problemi in termini di pulizia, viabilità e sicurezza. “Roma è sporca, insicura e trafficata. Ci penso davvero, due o tre volte a settimana. Il caldo rende ancora più invivibile la città così complicata, il declino non è stagionale ma è ormai costante di mese in mese”. Carlo Verdone ha descritto Roma come il “bagno di un autogrill”: “Ogni volta che torni a casa devi controllare le suole delle scarpe è indecoroso, è impensabile per le capitali europee normali”.
I problemi di Roma sono noti a tutti gli italiani e più che mai ai suoi residenti, che ogni giorno devono affrontare i problemi quotidiani legati al vivere caotico della Capitale. Una situazione che non accenna a migliorare e che sta affaticando sempre di più l’amministrazione capitolina e i suoi cittadini. L’avvocato e Fondatore della Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti, sottolinea come la Capitale sia una città abbandonata a se stessa, a cui non è stata offerta nessuna prospettiva, che “va avanti per inerzia”.
“Roma è un brand che potrebbe essere d’esempio al mondo. Ma se non si fanno gli impianti per l’economia circolare, se non si dà la forza alle linee metropolitane che sono vitali, dove si vuole andare? La rete metropolitana, porta e toglie dal traffico centinaia di veicoli e trasporta milioni di passeggeri l’anno, e lo fa non intasando la superficie della città. La linea C resta latitante, non si sa neanche quale percorso debba fare, dove debba finire e dove debba passare”.
Secondo Enrico Michetti l’amministrazione capitolina dovrebbe investire sui progetti che donano più dignità alla città, evitando di perdere tempo ad inaugurare panchine, Cestò vari e marciapiedi. “Un sindaco dovrebbe inaugurare gli assessori per fare questi progetti. Altrimenti qual è la prospettiva di Roma, inaugurare le panchine?”
La metro: l’habitat dei borseggiatori
Le metro di Roma sono diventati l’habitat perfetto per i borseggiatori. Il paradosso è che l’amministrazione capitolina sembra non accorgersi della loro spaventosa crescita, che ad oggi sembrano aver messo su dei veri e propri gruppi criminali, dove scorrono fiumi di soldi. “Se tu consenti all’azione criminale di reiterarsi nel tempo, rischi nell’immaginario collettivo di esserne partecipe. Perché se non fai nulla per rimuoverla, sembra che quell’azione, non solo lo tolleri, ma addirittura lo consenti”.
“Per la sicurezza bisogna fare molto di più” commenta Ilario di Giovambattista “voglio dire, non ci può pensarci Cicalone con tutto il rispetto, che poi fa anche delle cose giuste. Ci sono persone che vivono intorno alle stazioni e ormai la stazione è di proprietà loro. Questa cosa è intollerabile in un paese civile”.
“Bisogna dire le cose come stanno: i criminali non sono pochi sono e molti di questi hanno diritto di voto e hanno i loro rappresentanti” conclude Michetti.