La ZES per sostenere le imprese è arrivata dopo lo scontro con l’AdE che invece voleva penalizzarle

Sembrerebbe ci siano dei segnali di ragionevolezza e di reale supporto all’impresa nelle decisioni prese dal Ministro Onorevole Fitto, che è Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il piano nazionale di ripresa e resilienza.

Segnali di ragionevolezza sul tema della cosiddetta ZES unica. Che cos’è la ZES unica? È un’agevolazione consistente in un credito d’imposta per investimenti sostenuti dalle imprese nel Sud Italia.

Il Ministro, superando quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate, non solo ha incrementato le risorse a 3,2 miliardi di euro, raddoppiandole, ma ha anche anticipato la data di effettivo riconoscimento del credito d’imposta a novembre rispetto a quanto voleva Ruffini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, evidentemente per preservare gli incassi dell’ente.

Questo, al di là del caso specifico, dimostra come ci sia una reale volontà di sostenere le imprese, in particolare per gli investimenti nel Sud Italia, arrivando ad uno scontro con la decisione dell’Agenzia delle Entrate che le voleva penalizzare. Che ci siano dei segnali di cambiamento, questa è una questione che ha almeno due osservazioni importanti da fare.

La prima riguarda in generale la situazione, perché che il nostro Stato sia ormai diventato uno Stato oppressivo nei confronti delle imprese e dei professionisti è un dato talmente palese che soltanto le persone in mala fede possono negarlo oppure le persone che per partito preso, magari perché non sono né imprenditori né professionisti, parlano male di queste categorie di persone che sono quelle che tengono insieme il tessuto economico del nostro paese come di tutti i paesi del mondo.

Si chiama economia privata. Quindi continuare a pensare che l’economia pubblica possa sostenere un paese è del tutto illusorio e controproducente dal punto di vista strategico nel lungo termine. La seconda considerazione riguarda in generale lo strumento della finanza agevolata.

Io che ho seguito queste cose in Parlamento tanti anni fa come parlamentare, che ho fatto finanza agevolata, consulenza ai Ministeri, lavorato come professionista privato, vi dico, purtroppo, a distanza di 25 anni, che la finanza agevolata è un’arma a doppio taglio. Perché lascia il potere al politico.

Il potere al politico di decidere come drogare l’economia e allora la domanda è: perché massacrare di tasse gli imprenditori per prendere risorse per darle ai politici che poi le ridanno ad imprenditori secondo le loro logiche? Non sarebbe più sensato lasciare le tasse nelle tasche degli imprenditori magari ponendo delle regole per le assunzioni delle persone o gli investimenti privati liberi secondo il mercato. Questa è la vera libertà economica.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica Spiegata Bene con Valerio Malvezzi