In Parlamento europeo ricominciano i lavori dopo un’estate di fuoco, tra elezioni, accordi tra partiti e nomine: le ultime, quelle dei commissari, sono terminate nella giornata di lunedì. Il giorno successivo prevede invece l’attesissimo rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea. Prima di questo però spazio ad alcuni temi, quali il supporto all’Ucraina e la “democrazia” nei social.
Così si presenta il tema della discussione: “Misure globali nei confronti delle piattaforme di social media – Rafforzare il ruolo del regolamento sui servizi digitali e proteggere la democrazia e la libertà nell’ambiente online”. La linea europea è quella di un’applicazione anche maggiore del già attivo Digital Act, la legge approvata nel 2022 con lo scopo di “moderare” la disinformazione e le fake news sui social network. Legge che ha già da tempo i suoi nemici, tra i quali spicca Elon Musk. Il nuovo Twitter (meno solito alla moderazione rispetto al precedente) è stato infatti più volte “ripreso” dal commissario Thierry Breton, ora dimissionario, che ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti della piattaforma.
Per alcuni deputati il DSA non è ancora abbastanza applicato.
Prende parola allora lo spagnolo Jorge Buxadé Villalba di Vox.
“Da noi Sanchez, invocando il Digital Act, approverà oggi il suo piano per imbavagliare i media critici sostenendo che la democrazia in Spagna è assediata da campagne di disinformazione. L’ho già detto in precedenza: dietro il termine “discorso d’odio” si nasconde la più grande operazione di censura della storia moderna“. Ricorda poi ai, pochi, presenti le “raccomandazioni” a Musk prima dell’intervista a Donald Trump e gli arresti nel Regno Unito di chi postava contro il fenomeno migratorio. “Non avete alcuna vergogna“.
Il suo intervento con i sottotitoli in italiano.
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