La Fed ha tagliato i tassi di interesse di mezzo punto, portandoli tra il 4,75% e il 5%, segnando la prima significativa riduzione dal 2020. L’obiettivo è prevenire un crollo del mercato del lavoro e garantire un atterraggio morbido, evitando una recessione. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha previsto ulteriori tagli entro la fine dell’anno, mantenendo una crescita del PIL di circa il 2% e un’inflazione intorno al 2,1% entro il 2025.
Nonostante un approccio paziente, la decisione non è stata unanime. L’economia, sebbene solida, mostra segni di rallentamento, con un’inflazione in calo e un tasso di disoccupazione al 4,4%. Sto parlando degli Stati Uniti, naturalmente.
I mercati hanno reagito positivamente: Wall Street è in crescita, l’oro ha raggiunto nuovi record, e il Nasdaq, che è la borsa tecnologica, ha segnato un aumento dello 0,61%. Anche l’oro è salito dello 0,8%. Tuttavia, la decisione, a pochi mesi dalle elezioni americane, ha suscitato critiche.
I democratici chiedevano tagli più incisivi, mentre i repubblicani volevano posticipare la decisione. Powell spera di replicare il successo di Alan Greenspan, che negli anni ’90 riuscì a evitare una recessione. La Fed, pur avendo meno giustificazioni per tagliare i tassi, ha deciso di non limitarsi a seguire la prassi consolidata.
In questo contesto, c’è una differenza evidente tra l’approccio della Fed e quello della Banca Centrale Europea. La prima cerca di guidare attivamente la politica monetaria, mentre la seconda attende pazientemente, forse aspettando suggerimenti dagli americani. Vi parlo di queste cose perché credo sia importante avere una visione chiara dell’economia. Tuttavia, si tratta sempre di finanza, perché le notizie che emergono riguardano per lo più i mercati finanziari.
Nel mio lavoro, invece, cerco di spiegare agli studenti ciò che faccio come consulente aziendale. Se visitate il sito valeriomalvezzi.it, non troverete molte informazioni di macroeconomia, se non raramente. Il mio obiettivo principale è aiutare gli imprenditori a trovare la loro strada. Nel tempo libero mi occupo anche di economia umanistica, organizzando spettacoli ed eventi. Non vi dico più dove si svolgono, perché credo che la gente debba imparare a cercare ciò che davvero la interessa. Questo fa parte di un percorso di crescita personale.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi