E’ recente una sentenza del Consiglio di Stato che impedisce a Iliad di installare un’antenna telefonica nei pressi di un’abitazione dopo che l’inquilina, un’insegnante in pensione, ha intentato la battaglia contro il gigante della telefonia mobile. A darne notizia è il Corriere della Sera, di come l’88enne abbia impedito che l’impianto fosse accostato nei pressi dell’abitazione.
«La battaglia – spiega la sua legale – è stata condotta singolarmente dall’anziana donna che, incurante del disinteresse del vicinato, non poteva sopportare, dopo anni di sacrifici, di veder deturpare e svalutare la sua proprietà per il sorgere proprio di fronte alla sua casa di un impianto di stazioni radio base per telefonia mobile, mediante installazione di sei nuove antenne, parabole e apparecchiature tecnologiche e relativi componenti accessori»
L’idea che tali impianti svalutino le abitazioni o mettano in pericolo la salute è però priva di fondamento scientifico, benché in molti invece vi si oppongano strenuamente sulla base del solo sospetto che ciò possa ledere la propria salute.
“Invece io combatterei per averle vicino la mia abitazione – spiega Fabio duranti – questo perché più lontane sono, più hanno bisogno di potenza per trasmettere il segnale. Il bello è che queste battaglie le porta avanti chi non considera i pericoli che invece ci sono del cellulare“.
Il sospetto che questa sia una battaglia ideologica, per Francesco Borgonovo, è tutto da attribuire ai camici bianchi tristemente noti alle TV: “Dopo gli ultimi anni io personalmente faccio fatica a credere a chi si presenta in TV come l’esperto di turno. Ecco perché non basta un esperto per spiegare una realtà controintuitiva come questa“.
Ascoltate il confronto a ‘Un Giorno Speciale’ | 4 settembre 2024
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