La tagliola sul voto USA è servita: “I Dem hanno perso circa 400mila voti anticipati” | Con Termometro Politico

La situazione elettorale negli Stati Uniti per le elezioni del 2024 si presenta complessa e ricca di incertezze, con Kamala Harris che attualmente guida nei sondaggi rispetto a Donald Trump. Tuttavia, questa apparente superiorità non deve far dimenticare il contesto storico e politico. Nonostante alcuni rapporti indicano un vantaggio per la Harris, molti esperti avvertono che i sondaggi potrebbero essere gonfiati e non rappresentare fedelmente la realtà. L’esperienza delle elezioni del 2016, quando Hillary Clinton era data per favorita ma alla fine perse contro Trump, ha insegnato che le proiezioni possono essere fuorvianti.

Inoltre, è fondamentale considerare i fattori che influenzano l’opinione pubblica e le affiliazioni politiche degli elettori. Negli ultimi anni, molti americani si sono registrati come indipendenti, una tendenza che modifica significativamente il panorama politico e il modo in cui vengono interpretati i sondaggi. La questione delle affiliazioni politiche è cruciale; sebbene i Democratici possano sembrare in vantaggio nei sondaggi, la reale rappresentatività di questi dati è messa in discussione, e la possibilità che Harris possa affrontare una sconfitta simile a quella di Clinton non è da tenere in considerazione.

Secondo Gianluca Borrelli, editore e fondatore di Termometro Politico, i sondaggi non rifletterebbero la vera situazione politica degli Stati Uniti, anzi, risulterebbero fuorvianti: “Innanzitutto, è utile esaminare i sondaggi dell’epoca di Hillary Clinton, dove il divario tra Clinton e Trump era superiore rispetto a quello attuale. Anche tra Biden e Trump il divario era ancora più ampio. Oggi, invece, stiamo assistendo al divario più ridotto degli ultimi otto anni. Analizzando gli stessi sondaggi che indicano un vantaggio per Kamala Harris, vengono poste domande sugli argomenti ritenuti più importanti dagli elettori.

Le risposte rivelano che i temi principali sono la frontiera tra Messico e Stati Uniti, il crimine e l’economia, in particolare l’inflazione. In tutti questi ambiti, Trump ha un netto predominio, con vantaggi che oscillano tra i 10 e i 20 punti percentuali, un dato significativo. Infine, c’è un apparente contrasto: quando agli intervistati viene chiesto per chi intendono votare, molti affermano di voler sostenere Harris. Ma, francamente, c’è qualcosa che non torna in questa situazione“.