L’Europa ha sottoscritto la condanna dei nostri portafogli: arriva lo scontrino dei conti green

Bruxelles ha nuovamente criticato noi italiani, considerati i “soliti brutti e cattivi”, per la lentezza nella ristrutturazione degli edifici secondo le normative green. In Italia, l’80% del consumo energetico degli immobili è dedicato a riscaldamento e raffreddamento, mentre solo il 21% dell’energia proviene da fonti rinnovabili. Ci si potrebbe chiedere con quali soldi i piccoli proprietari italiani dovrebbero affrontare questi interventi imposti dalle iniziative green. Ma questa, ovviamente, è una domanda retorica.

Nonostante la vendita di pompe di calore sia calata del 26% nel 2023, l’Italia deve presentare entro giugno 2025 un piano nazionale sociale per il clima, per poter accedere a circa 87 miliardi di euro di finanziamenti a partire dal 2026. I famosi fondi europei, che – come spiego da anni – in realtà sono soldi nostri, garantiti o restituiti all’Europa, e che comunque verranno pagati da voi con le vostre tasse.

Naturalmente, tutti vi diranno, perché indottrinati da giornali, quotidiani e convegni di regime, che questi fondi sono regalati. Ma chiedetevi: da dove vengono questi soldi? Forse nascono sotto le piante? La Corte dei Conti dell’Unione Europea ha recentemente criticato questo fondo, sottolineando che molti progetti verdi non raggiungono gli obiettivi prefissati e che i fondi sono stati mal gestiti. Senza contare i disastrosi risultati degli incentivi per le auto elettriche, con 5 miliardi di euro spesi da Italia, Francia e Germania, che hanno portato a un crollo del mercato, alla caduta del valore delle azioni delle case automobilistiche europee, a un calo dell’occupazione e alla distruzione di interi settori produttivi e relativi indotti.

Di fatto, stiamo distruggendo la forza lavoro, l’occupazione, il risparmio e la ricchezza europea. Ora l’Europa è indietro rispetto ad altre regioni del mondo, come il Giappone, che sono più avanzate tecnologicamente. In sintesi, l’Europa ha deciso di spendere miliardi in iniziative green che, invece di rappresentare un progresso, si sono rivelate un fallimento inefficiente, portando disoccupazione e povertà in tutti i paesi del continente, oltre a licenziamenti.

Poi ci si stupisce se la gente non ha i soldi per attuare le iniziative green sugli immobili, iniziative che, vi anticipo, porteranno alla svendita delle proprietà immobiliari italiane a fondi speculativi esteri. I piccoli proprietari non avranno più le risorse per adeguarsi alle normative, non potranno continuare a essere proprietari e diventeranno inquilini di oscuri proprietari stranieri, che ridono di fronte a questa follia o, meglio, a questo suicidio.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi