Alla fine è sempre una questione di rapporto tra rischi e benefici. E’ così che, in assenza di obblighi, tutti sono chiamati a decidere se assumere un farmaco o meno. Così potrebbe essere, ma così non è. Questo perché per scoprire come un farmaco viene messo in commercio, e quindi capire come venga bypassato il diritto del farmaco, occorre immergersi in tonnellate di documenti pieni di dettagli tecnici: impossibile, senza avere un minimo di competenza, capire che il termine “raro” riferito agli effetti avversi, indichi un’incidenza di 1 a 1000 – qualcuno non lo direbbe proprio raro – per determinati tipi di vaccini.
Vaccini per cui vige l’obbligo in età pediatrica in Italia. Dal 2017 in poi sono 10 i vaccini obbligatori per andare a scuola, il problema è che le forzature a danno dei cittadini sono diverse, come la mancanza di trasparenza sugli studi di efficacia e sicurezza e su cosa dica l’indicazione terapeutica, importante strumento di difesa di chi consuma questi farmaci.
Per esempio, per Hexion, vaccino esavalente, l’avv. Renate Holzeisen ha riscontrato non solo che nessuno studio è presente sull’indicazione terapeutica per bambini di oltre 2 anni di età, ma che “fanno gli studi senza un vero gruppo di controllo. A un gruppo inoculano un vaccino, all’altro inoculano un altro vaccino. Per giunta testato nella stessa maniera”.
Il gruppo di controllo, in uno studio scientifico, rappresenta l’insieme di persone – nel caso dei vaccini – che permette di verificare se il farmaco sia suscettibile a effetti placebo o particolarmente invasivo a livello di effetti avversi. Nel momento in cui il “gruppo di controllo” non viene risparmiato dalla vaccinazione, quanta credibilità resta a quello studio?
Ascoltate l’approfondimento di Renate Holzeisen a ‘Un Giorno Speciale’ | 25 settembre 2024
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