Non ricordavamo un avvio di campionato così equilibrato da tempo. Nessuno corre in volata verso i gradini più alti del podio, le piccole hanno messo i bastoni tra le ruote a tutte le big, nessuna esclusa. Squadre come Torino e Udinese macinano punti e si contendono le prime posizioni, poche squadre hanno riconfermato la media punti della passata stagione fino alla sesta di campionato. Tanti pareggi, poche certezze. Tra le incognite più sorprendenti di questa prima fase di campionato ci sono sicuramente Inter e Juventus.
I neroazzurri, reduci dalla seconda stella conquistata, hanno mostrato non poche difficoltà. Il derby perso e i due pareggi contro Genoa e Monza hanno ridimensionato i pronostici che vedevano nell’Inter, ancora una volta, la favorita per ambire al titolo. La nuova Juventus di Thiago Motta lascia perplessi: dopo un mercato faraonico le aspettative erano alte e, fino a questo momento, non sono state soddisfatte. I bianconeri vengono da tre pareggi consecutivi in campionato, con zero gol segnati.
Tony Damascelli ha commentato ai microfoni di Radio Radio Lo Sport l’inizio di campionato delle big, con particolare attenzione per Inter e Juventus: “Chi mi ha deluso più di tutti? Direi sicuramente l’Inter, perché ha sette punti in meno rispetto all’anno scorso ed è sesta in classifica. Ha pareggiato la prima partita di Champions League contro il City, una gara strana secondo me. È chiaro che tutti si aspettano che la Juventus si rialzi rispetto agli ultimi tre anni e torni competitiva. Per me, essere competitivi significa non poter essere distanti 15 punti dalla prima in classifica. L’Inter, invece, sta mostrando un aspetto che è stato sottolineato solo da un ex interista come Giuseppe Bergomi. Domenica, dopo il derby, Bergomi ha detto testualmente che la squadra è “vecchia e stanca“.
Ovviamente ci sono anche giovani nell’Inter, ma, ad esempio, in difesa, a parte Bastoni – che, a mio avviso, non è un grande difensore, ma solo un buon difensore – la squadra mostra segni di usura. Non è un difensore come quelli di una volta. In generale, è una squadra che ha delle “ragnatele”, ma ora spetta a Simone Inzaghi tirarsi fuori da questa situazione. I cambi che ha fatto domenica non mi sono piaciuti per niente. È stato un passo indietro, anzi due o tre passi indietro, che hanno mostrato un Inzaghi timoroso, come nei momenti peggiori del passato“.