Accuse shock per Puff Daddy e quei “white party” ▷ Monina: “Il caso Epstein in confronto è nulla”

Manhattan, il 16 settembre è stato arrestato il rapper e produttore musicale Sean Combs, in arte Puff Daddy (Diddy) con accuse quali traffico sessuale ed estorsione. E non solo, i capi d’accusa continuano ad aumentare e si aggiungono alla lista abusi, molestie, assalti sessuali, incendio doloso. Hollywood è in subbuglio. A quei festini, organizzati in pompa magna dallo stesso Diddy, hanno partecipato vip di spicco di tutti gli USA.

Mentre lui continua a dichiararsi innocente, le testimonianze sulle varie accuse al contrario aumentano.
L’inizio del caso risale al 2023: la donna che all’epoca era la compagna (rimasta con il rapper per ben dieci anni, 2007-2018) denuncia di subire dal rapper molestie sessuali. Nei mesi successivi altre otto donne lo accusano degli stessi crimini sessuali e abusi.
“Non vediamo l’ora di provare, in un tribunale, che tutte le affermazioni del signor Jones sono inventate e devono essere respinte”, così evidenzia l’avvocato di Diddy.
Nel frattempo, il tribunale statunitense nega qualsiasi possibilità di libertà su cauzione perciò il rapper rimarrà in carcere fino al processo. Rischia dai 15 anni all’ergastolo.

Stefano Molinari ne ha parlato in diretta con Michele Monina, musicologo | Lavori in Corso