Nuovi indizi su Ratzinger, e quindi Bergoglio, nell’ultimo libro di papa Benedetto XVI.
“Ultime Conversazioni”, curato da Peter Seewald, il suo biografo, nasconde, secondo Andrea Cionci, rivelazioni “in codice” sul vero papa.
Sarebbe infatti stato lo stesso Ratzinger a confermare una sua ipotetica “abdicazione parziale”, seguendo la teoria de Il Codice Ratzinger scritto da Cionci. Vere e proprie frasi in codice che, secondo il giornalista romano, Raztinger avrebbe pronunciato in un linguaggio “sottilissimo, che ha lasciato per molti anni i vaticanisti un po’ perplessi“.
“Perché ha scritto il testo in cui annunciava le dimissioni in latino?”, chiede il biografo.
“Perché una cosa così importante si fa in latino”, risponde papa Benedetto. “Avrei potuto scriverlo anche in italiano, ma c’era il pericolo che facessi qualche errore”. Cionci in diretta annota particolarmente una seconda risposta.
“Uno s’immagina – dice l’intervistatore – che il papa debba avere un rapporto particolarmente stretto, intimo, con il Signore”.
“Sì – risponde il pontefice – dovrebbe essere così, e non è che io abbia la sensazione che Lui sia lontano”.
Cionci individua nelle parole di Ratzinger la “restrizione mentale larga“, che “non è un’invenzione di Cionci – spiega quest’ultimo – ma è un concetto della teologia morale, grazie alla quale una persona in difficoltà può dire la verità, quindi evita di mentire, facendola capire però in modo sottilmente logico solamente a chi ha orecchie per intendere. Lui rispondendo accoglie le premesse della domanda, cioè che lui è il Papa, è il vicario di Cristo sulla Terra. Più chiaro di così mi sembra che sarebbe difficile esprimersi“.
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