Era il 2019, precisamente agosto: per 19 giorni tiene banco il caso della nave di Open Arms, l’ONG spagnola che nel Mediterraneo soccorre 147 migranti per poi dirigersi verso i porti italiani. L’allora ministro degli Interni Matteo Salvini firma il divieto di sbarco seguendo il neo approvato decreto sicurezza bis. Lo firmano insieme a lui anche Toninelli e Trenta, rispettivamente ministro delle Infrastrutture e Trasporti e ministro della Difesa. Prima una sentenza del TAR del Lazio, poi l’ordine di sbarco arrivato dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, riescono a far attraccare la nave a Lampedusa. Il novembre successivo il ministro Salvini viene indagato con l’accusa di sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio. La procura di Palermo richiederà il rinvio a giudizio e poi, notizia recente, sei anni di reclusione, sostenendo che Salvini, ora ministro dei Trasporti, avrebbe anteposto la difesa dei confini nazionali ai diritti umani.
“Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e di aver mantenuto la parola data“, ha affermato Matteo Salvini in un video comparso sui suoi social. Il ministro ha commentato in diretta intervistato da Stefano Molinari.
L’intervento di Matteo Salvini a Lavori in Corso
“Ricordo agli ascoltatori che siamo un Paese curioso: per lo stesso reato, presunto reato, Il Tribunale di Catania mi ha assolto dicendo che ho fatto semplicemente il mio dovere e a Palermo chiedono sei anni di carcere. Io ricordo, come risultato di cui vado più orgoglioso del mio anno al Ministero dell’Interno, che abbiamo dimezzato, anzi più che dimezzato, il numero di morti e dispersi nel Mar Mediterraneo. Perché è chiaro che, contrastando gli scafisti e i trafficanti e riducendo il numero delle partenze, abbiamo anche salvato migliaia di vite. Come l’ho vissuta? Era sabato pomeriggio, erano intorno alle sei quando mi sono arrivate le agenzie sul telefonino, con i sei anni che ovviamente non mi sarei mai aspettato onestamente. La cosa che mi ha colpito nel momento e di cui subito mi sono preoccupato è stato spiegarlo a mia figlia perché ero con lei, perché era il mio sabato con lei. Chiaro che a 11 anni va in seconda media, però i ragazzini ormai sono ipertecnologici, iper-informati e quindi la mia prima cautela era di spiegarle al rientro in classe il lunedì che papà non rischiava di essere portato via dai carabinieri dalla sera alla mattina, che ci sono i tre gradi di giudizio, che avevamo seguito tutte le norme, che non si doveva preoccupare. Per me sono preoccupato zero, non perché sono impavido, eroico, ma perché ritengo di aver agito nel giusto e ritengo che in un grado di giudizio verrà ribadito che ho fatto il mio dovere.
Mi sono preoccupato di tutelare la tranquillità dei figli, dei miei due genitori che vanno verso gli 80, che sappiano che non verranno a trovarmi a Rebibbia o a San Vittore“.
Gli alleati di Governo
“Io ricordo che il Presidente Conte rivendicava il suo successo per il blocco degli sbarchi, ricordo che l’allora Ministro Di Maio rivendicava con un successo del governo: la riduzione degli arrivi dei clandestini. Questo è un pericoloso precedente, nel senso che poi può capitare a qualunque impiegato, insegnante, medico, poliziotto o tassista. Ricordo che a me vengono imputati questi sei giorni di permanenza in acqua di questi clandestini sulla nave spagnola, che si è rifiutata di andare in Spagna. La Spagna era arrivata a dire: non vi volete muovere voi? Vi mandiamo noi una nave militare spagnola a prendervi, e questi hanno detto di no. Quindi è un sequestro surreale, dove questi potevano andare ovunque nel mondo tranne che in Italia e si sono autosequestrati dal mio punto di vista.
A me vengono imputati questi 6 giorni e nessuno si è ferito, nessuno è morto, nessuno si è ferito, abbiamo fatto scendere i malati, le donne incinte, i minori. E’ venuto dopo di me il ministro Lamorgese, che sicuramente è più a sinistra rispetto a quanto non sia io, e degli immigrati li ha tenuti a bordo di imbarcazioni per il doppio del tempo. Perché Conte, Toninelli, Di Maio e la Lamorgese non sono a processo? Forse perché non sono della Lega, forse perché non sono di destra e forse perché se sei di sinistra o strizzi l’occhio a sinistra, in Italia ti è permesso qualcosa in più“.
“Valutiamo la denuncia”
“Ricordo di più, che noi gli si è detto ai medici di dire: se ci certificate delle malattie a bordo, vi facciamo scendere. ‘No’. Evidentemente è stato un atto politico quello di questa ONG straniera. Stiamo valutando la possibilità di denunciare non solo questa ONG straniera ma anche altre ONG per quello che stanno dicendo e per quello che hanno fatto e stanno facendo, perché ritengo che la difesa della sicurezza nazionale non possa essere processata“.
Ascolta l’intervento integrale | 17 settembre 2024.