La vicenda legata alla positività di Jannik Sinner al Clostebol è giunta a una conclusione definitiva, con la decisione della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) di non presentare alcun ricorso contro l’assoluzione del tennista. Il caso, emerso a causa della doppia positività del numero uno del tennis mondiale, si è risolto con la conferma della sentenza da parte del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), che ha dichiarato al Corriere della Sera che nessun appello è stato inoltrato.
La segreteria del TAS ha chiarito che, entro il termine previsto per un eventuale ricorso, non è stata presentata alcuna documentazione da parte della WADA. La sentenza dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), che lo scorso 19 agosto aveva completamente scagionato Sinner dall’accusa di doping, non è stata dunque contestata.
La WADA ha quindi accettato la decisione del tribunale indipendente, che aveva considerato anche il parere di alcuni rappresentanti della stessa agenzia antidoping. Questi avevano ritenuto credibile la ricostruzione dei fatti fornita dal tennista e dal suo staff. L’episodio sarebbe stato causato da una contaminazione accidentale, avvenuta quando il fisioterapista di Sinner, dopo aver trattato una ferita con una crema a base di Clostebol, aveva massaggiato il tennista senza usare guanti protettivi.