Domande difficili al parlamento inglese, soluzioni da 1984.
“Chiedo al Segretario di Stato se cortesemente mi può dare la definizione che il governo dà attualmente di <<islamofobia>>“.
A porre il quesito è Lee Anderson del partito di Nigel Farage, Reform UK. Dopo le incessanti e furiose proteste avvenute nel Regno Unito a seguito di un triplice omicidio da parte di un uomo nato in Inghilterra, ma di origini ruandesi, il Governo di Keir Starmer ha messo a punto diverse contromisure. Arresti e controllo della “disinformazione” sui social. Già molti gli episodi in cui il governo è intervenuto per dei post sui social network. Azioni promesse a loro volta da un post su X: “Pensa prima di postare: potresti essere perseguito”.
Concluse le faccende più urgenti, si passa alla lingua.
Alla suddetta tipica domanda da vocabolario risponde Angela Rayner, vice premier del Regno Unito e Segretario di Stato.
“Una nuova definizione deve essere attentamente valutata, in modo da riflettere in maniera più completa molteplici prospettive e considerare le potenziali implicazioni per le diverse comunità. Stiamo valutando il nostro approccio all’islamofobia, incluse le definizioni. Forniremo ulteriori aggiornamenti in merito a tempo debito“. Nigel Farage, inquadrato, mostra tutta la sua contrarietà.
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