Caos Roma: Souloukou si dimette ▷ Carina: “Ora cominceranno a scoprirsi tutti gli altarini”

La tempesta che ha coinvolto la Roma dopo l’esonero di De Rossi imperversa sulle sponde giallorosse della capitale. Lina Souloukou ha rassegnato le dimissioni, all’ormai ex CEO era stata assegnata la tutela da parte della polizia. A lei sarebbe da attribuire l’improvviso ribaltone che ha visto Ivan Juric succedere a Daniele De Rossi dopo sole quattro giornata di campionato. Le contestazioni nei suoi confronti si erano fatte severe a tal punto da convincere le autorità della Capitale ad assegnarle un servizio di protezione. La notizia delle dimissioni arriva tramite una nota ufficiale del club: “L’AS Roma comunica che l’Amministratore Delegato Lina Souloukou ha rassegnato le dimissioni. Ringraziamo Lina per la sua dedizione in una fase particolarmente critica per il Club e le auguriamo il meglio per le sue future sfide professionali“.

Intanto la nuova di Roma di Ivan Juric si è messa in tasca la prima vittoria in campionato contro l’Udinese prima in classifica prima del match dell’Olimpico. Tre a zero rifilato ai friulani e ottime prestazioni, a fare da contorno una decisa contestazione della tifoseria giallorossa nei confronti della società. La curva entra mezz’ora dopo il fischio di inizio e sugli spalti appare uno striscione esplicativo: “Non rispettate i nostri valori e le nostre bandiere…da oggi torniamo alle vecchie maniere!

Stefano Carina ha commentato ai microfoni di Radio Radio Mattino Sport e News la situazione controversa in casa Roma: “Le dimissioni della Souloukou sono legate, in parte, alle vergognose minacce che ha ricevuto negli ultimi giorni, che le avevano anche procurato una forma di tutela da parte della Polizia. Non si trattava di una vera e propria scorta, ma comunque era sotto monitoraggio costante, il che non è certo il massimo, soprattutto quando si parla di calcio. Tuttavia, c’è anche dell’altro.

L’amministratrice delegata della Roma paga diverse cose. Paga una gestione accentuata e autoritaria, l’aver accentrato su di sé quasi tutto il potere a Trigoria, paga il caso Dybala e il caso Zalewski. Inoltre, paga anche i rapporti difficili con le istituzioni, sia sportive che politiche, del nostro paese. Vedrai che presto emergeranno molti retroscena, cose che si sapevano ma che magari non venivano scritte. Non perché non fosse conveniente, ma perché spesso ci sono rapporti diplomatici che è necessario mantenere”.