Il ritratto di Wagenknecht: ecco la sinistra conservatrice che scuote la Germania

Conservatrice di sinistra e nuova protagonista della politica tedesca. Sahra Wagenknecht, leader del partito BSW, si sta ritagliando il suo spazio tra l’establishment del Bundestag. Il suo profilo, spiegato dal giornalista e saggista Thomas Fazi nel corso di ‘Punto e Accapo’, mostra una donna che “rappresenta da anni il volto principale della sinistra radicale tedesca. Da comunista ortodossa, nata dall’altra parte della cortina di ferro nella Germania dell’Est, è rimasta fedele ai valori della sinistra socialcomunista classica, che come lei stessa ricorda è per tanti versi conservatrice“.

Ex figura di spicco di Linke, con cui negli anni è entrata sempre più in conflitto fino a separarsene e fondare il proprio partito lo scorso anno, “vuol dire difendere il senso di appartenenza e di continuità culturale della maggior parte dei tedeschi. Ovviamente anche la sicurezza, che significa regolamentare i flussi migratori. Tuttavia insiste che la sicurezza non sia solo per le strade, ma anche e soprattutto economica. L’elemento di sinistra che la distingue da un certo populismo tipico delle destre europee sono le politiche economiche di stampo interventista, keynesiane“.

La leader di BSW sta scuotendo la politica in Germania. “Difendere le classi popolari significhi difenderne le identità culturali, un concetto che fa terrore alla sinistra liberal ma che riconosce che siamo esseri sociali, che si sviluppano all’interno di comunità territoriali nazionale definiti da certi usi, costumi e valori“. Ogni volta che si vota alle europee, continua Fazi, “si va in una direzione chiara contro le élites dominanti, siano esse politiche, economiche, energetiche, migratorie. Il fatto che accada anche in Germania, per anni roccia di stabilità nella tempesta dell’Europa dominata dai due partiti mainstream, oggi è epicentro di questa rivoluzione ed è qualcosa di sorprendente“.

Gli elettori tedeschi, in sintesi, “stanno dicendo basta a questa politica migratoria e basta a questa politica bellicista, uno dei punti principali del programma di Wagenknecht: un’opposizione netta a questa follia di una partecipazione sempre più diretta in una guerra contro la Russia, uno scenario impensabile anche all’apice della Guerra Fredda“. La Germania, conclude Fazi, “è il paese più danneggiato dal punto di vista economico, vittima di un attentato al Nord Stream che, anche secondo il premier ungherese Orban, ha visto l’intervento degli Stati Uniti per portare i paesi europei a più miti consigli in tema di politica estera e subordinazione alle politiche della Nato“.

Ascolta l’intervento di Thoams Fazi da Francesco Borgonovo | ‘Punto e Accapo’, 3 settembre 2024