Bagarre in Commissione Covid: Conte alza la voce sui vaccini ▷ “Presidente, dovevate fermarlo!”

Caos in Commissione Covid.
L’istituzione, avvenuta a febbraio scorso, di un’inchiesta sulla gestione dell’emergenza pandemica iniziata nel 2020 ha finalmente un riscontro concreto nelle audizioni, cominciate a settembre. L’oggetto delle discussioni sembra includere tutto: dai lockdown alle mascherine, fino a parlare dei vaccini e dei relativi obblighi. Così dice anche il presidente di commissione Marco Lisei durante una audizione, quella dell’associazione “ContiamoCi!“, rappresentata dal presidente Dario Giacomini. Si sarebbe deciso però di procedere in maniera cronologica rispetto alla pandemia: i vaccini verranno trattati successivamente. “Noi volutamente siamo andati fuori tema”, ci ha spiegato a Un Giorno Speciale lo stesso dottor Giacomini.Ce la siamo giocata one shot e abbiamo fatto mettere agli atti qualcosa di dissonante rispetto a tutte le altre audizioni“. Una strategia che Giuseppe Conte, il premier della prima epoca Covid, non ha apprezzato, sostenendo che Lisei avrebbe dovuto interrompere Giacomini per essere uscito dall’oggetto dell’audizione.

Ho già detto – risponde Lisei alle polemiche dopo l’intervento – che questo tema non è in questa fase, l’ho detto prima di sentire le persone, l’ho detto dopo e l’ho detto adesso. Dopodiché non posso mettere il bavaglio agli auditi”.
“Sono in totale disaccordo
– dice Conte – con la sua gestione di questo intervento. L’ho sentito parlare solo sulla fase di gestione del Governo Draghi che ha disposto poi l’obbligo vaccinale over 50. Allora lei aveva il dovere di fermarlo se l’audito è stato convocato per parlare della prima fase. Noi non possiamo lasciare che in questo momento in streaming vengano veicolate al pubblico posizioni scientifiche che possono essere quantomeno opinabili e venga invocata una gestione, quella del governo Draghi, con obbligo vaccinale.
Perché poi dobbiamo chiamare il Presidente Draghi a replicare”.
“Abbiamo tre anni di lavoro di fronte – rassicura il presidente Lisei – quindi…chiameremo tutti
“.