La vicenda di Vincenzo Coviello, ex dipendente di Intesa Sanpaolo, ha suscitato scalpore dopo che si è scoperto che il bancario ha violato i sistemi informatici della banca per spiare i conti correnti di oltre 3.500 persone, tra cui numerosi VIP e figure politiche di rilievo. Tra i nomi spiati figurano la premier Giorgia Meloni, i ministri Guido Crosetto e Daniela Santanchè, e diversi imprenditori, sportivi e celebrità.
Coviello avrebbe compiuto oltre 6.600 accessi abusivi in un periodo di due anni, approfittando della sua posizione per consultare dati sensibili senza autorizzazione. L’indagine ha preso il via dopo la denuncia di un cliente, che aveva rilevato accessi anomali al proprio conto. La banca ha avviato un procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento nell’agosto 2023.
Questo fatto di cronaca apre a riflessioni ben più ampie sulla digitalizzazione dei sistemi bancari ed economici. L’arrivo del cosiddetto portafoglio digitale il prossimo 4 Dicembre su cui poter registrare tutti i documenti e portarli sempre con sé sullo smartphone ha scaturito diverse polemiche e discussioni proprio sulla questione privacy.
“Quello della cybersecurity è un problema sottovalutato. Basta un semplice tecnico che detenga le chiavi d’accesso per poter violare la nostra privacy, è semplicissimo” ha commentato Alberto Contri ai microfoni di ‘Un Giorno Speciale’ “E’ un sistema, quello digitale, controllabile su tutti i fronti, possono spegnerci in qualsiasi momento, hanno la nostra vita nelle loro mani“.
Ascolta il commento integrale di Vanni Frajese e Alberto Contri qui | Un Giorno Speciale 16 Ottobre