Nel 2005, la Rai mandava in onda un’inchiesta a cura di Silvestro Montanaro intitolata “Inventori di malattie”
Questo documentario, ha affrontato un tema delicato e controverso: il disease mongering, ovvero la creazione o amplificazione di malattie per fini commerciali.
L’inchiesta si concentra sul legame tra l’industria farmaceutica e il modo in cui vengono percepite e trattate alcune malattie. Il termine “disease mongering” descrive la tendenza, da parte delle aziende farmaceutiche, di espandere le frontiere della patologia, trasformando condizioni della vita quotidiana, spesso normali o non preoccupanti, in disturbi da trattare con farmaci. Il documentario mette in luce come questa strategia di marketing possa creare un mercato sempre più vasto di potenziali pazienti e come ciò incida sulla salute pubblica e sulle pratiche mediche.
Uno degli aspetti più rilevanti affrontati dal documentario è il modo in cui la medicalizzazione della vita quotidiana influisce sulla percezione delle persone riguardo alla propria salute. Condizioni fisiologiche comuni, come l’invecchiamento, l’ansia o i disturbi minori del sonno, vengono spesso presentate come malattie gravi che richiedono trattamenti farmacologici. In questo processo, anche situazioni marginali o limitate, che non avrebbero bisogno di farmaci, vengono ridefinite come disturbi clinici.
Il documentario sottolinea anche il ruolo cruciale che il marketing gioca in questo processo. Le aziende farmaceutiche utilizzano campagne pubblicitarie, sponsorizzano studi clinici e finanziamenti accademici, coinvolgendo anche medici e istituzioni sanitarie nella diffusione di queste nuove malattie. Ciò porta a un circolo vizioso in cui l’informazione scientifica viene talvolta orientata in modo tale da favorire la vendita di specifici prodotti farmaceutici.
Ascolta il commento di Renate Holzeisen ai microfoni di Fabio Duranti qui | Un Giorno Speciale 1 Ottobre