L’ultima rilevazione della fondazione FIBA di First CISL sui dati della Banca Centrale Europea mostra un calo dello 0,1% nei prestiti alle famiglie italiane nel secondo trimestre del 2024, mentre i prestiti per i crediti al consumo sono aumentati dell’1,8%.
Insomma, la gente ha meno prestiti per le famiglie, ma aumentano invece i prestiti per il consumo. L’Italia si distingue per i costi elevati del credito al consumo con un TAEG medio (tasso annuo effettivo globale) superiore al 10% – ad agosto – ben al di sopra della media dell’intera area Euro: noi siamo al 10,50 contro l’8,50 circa della media euro rispetto alla Francia, che per esempio ha un 6,82%, o Germania, che ha un 8,27%.
Inoltre l’Italia ha una quota di credito al consumo sul totale dei prestiti del 18,7% contro una media europea dell’11,2%. Anche qui Germania e Francia, che come sapete sono i nostri competitor storici, rimangono più basse rispettivamente al 9,9% e al 12,5%.
Un altro fenomeno in crescita impressionante è l’accessione al quinto dello stipendio, il cui ammontare è passato da 10 miliardi nel 2011 a oltre 18 miliardi nel 2024. Entro metà 2024. Cioè in 13 anni è quasi raddoppiato il fenomeno dell’accessione del quinto dello stipendio.
Quest’indagine evidenzia come questa forma di prestito legata ai consumi abbia delle applicazioni sociali preoccupanti, segnalando un trend che richiederebbe l’attenzione del mondo politico: il fatto che le famiglie, spinte da bisogni immediati, sono sempre più costrette a indebitarsi a costi proibitivi. Dovremmo allora riflettere su quale sia il vero scopo della nostra economia, se favorire la crescita dell’uomo oppure alimentare un sistema che alla lunga rischia di soffocare la dignità delle persone. La mia risposta è che ovviamente noi siamo in questo tipo di economia europea nella seconda economia, è per questo che parlo di economia umanistica.
Sento dire che aumentano i consumi e quindi le cose vanno bene. Non è vero, perché i consumi possono aumentare indebitandosi, come questa pillola di oggi vi sta facendo osservare. Quindi io mi auguro veramente, come succede con i miei clienti imprenditori in consulenza strategica, che prima o poi la gente capisca e si ribelli a questo stato di cose.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi