Mr. BlackRock è stato da poco in Italia. A che fare?
Il CEO della finanziaria più potente al mondo, Larry Fink, è interessato a portare molti soldi nel Bel Paese.
Si direbbe una ottima notizia. Eppure l’entusiasmo può rallentare drasticamente in base allo scopo finale di questo grosso investimento: costruire dei data center per l’intelligenza artificiale. Trovato ancora niente di preoccupante? Per supportare l’IA serviranno quantità di energia e acqua enormi, necessarie al funzionamento nelle nuove tecnologie. Fink ha incontrato la premier Meloni, ma prima ha parlato con l’amministratore delegato di ENEL, Carlo Cattaneo. E con lui potrebbe aver discusso, si legge anche nei maggiori quotidiani d’informazione, di alcune vecchie centrali a carbone in disuso, come quella a Civitavecchia.
Viene da sé l’insorgere di una critica che fa Alberto Contri in diretta.
“Se il data center consuma questa quantità enorme di elettricità e di acqua, due cose che noi abbiamo poco in Italia, soprattutto di energia, ma anche di acqua in certe regioni, allora perché dobbiamo metterle in Italia? Lo stesso Fink poi ha deciso di ritornare indietro su quest’opzione verde e quindi adesso il consumare carbone va bene. Una vergogna“.
“Sembra che siamo sotto ricatto“, dice Gianluca Borrelli, presidente di Termometro Politico.
“Una volta c’era una serie di alleanze con i governi e quindi si poteva avere una soluzione diplomatica. Adesso invece a quanto pare si deve interagire con quello che è di fatto come se fosse una specie di capo di Stato“.
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