Meloni – BlackRock: “Vedo il meglio e l’approvo, ma poi seguo il peggio”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha recentemente incontrato Larry Fink, il capo di BlackRock, la più grande società di investimenti del mondo. La quale, apprendiamo, potrebbe aiutare il governo italiano in molti modi. Ovviamente, come si sa, gli aiuti da parte di questi grandi gruppi di investimento non sono mai, per così dire, gratuiti, ma contemplano sempre una contropartita che, nel caso specifico, potrebbe costare assai cara al governo italiano.

Per parte sua, nel raduno di Pontida, Matteo Salvini ha spiegato che a pagare per la crisi debbono essere i banchieri e non i lavoratori. Va detto che le parole di Salvini sono, in questo caso, perfettamente condivisibili. Peccato però che risultino ampiamente disattese dal modus operandi del governo di cui Salvini stesso è parte, come peraltro suffragato dal fatto poc’anzi ricordato.

Mentre Salvini dice che a pagare debbono essere i banchieri, Giorgia Meloni si incontra con il colosso BlackRock. Ed è difficile immaginare che si incontri con BlackRock per far pagare a detta compagnia i costi della crisi. Sovvengono le parole di Ovidio, “Video meliora proboque, deteriora sequor“, che significa “vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo poi le peggiori”.

D’altro canto non dimentichiamo che Matteo Salvini è al governo, non certo all’opposizione, e dunque se volesse potrebbe davvero far pagare i costi della crisi alle banche. Ma il governo sta operando in maniera diametralmente opposta, facendo pagare i costi della crisi, come sempre, alle masse nazionali popolari. Non avrete certo dimenticato le parole di Giorgetti, che qualche giorno fa spiegava che le nuove manovre del governo avrebbero richiesto grandi sacrifici, non certo ai banchieri ma, more solito, alle classi nazionali popolari, ai ceti medi e ai lavoratori.

Non è certo un mistero il fatto che il governo della destra bluette neoliberale atlantista e, è il caso di dirlo, filobancaria di Giorgia Meloni sia orientato in senso decisamente vicino alle banche e alle classi turbocapitalistiche sans frontières. Ricordate quando gli esponenti dell’attuale governo dicevano di voler tassare gli extraprofitti delle banche e poi si guardarono bene dal farlo? Certo, sarebbe ingiusto e fuorviante attribuire questa tendenza filobancaria unicamente al governo di Giorgia Meloni. In realtà si tratta di un modus operandi che ormai caratterizza ampiamente in Occidente, anzi in Uccidente, la politica a ogni latitudine.

A destra come a sinistra. Si potrebbe anzi asserire, come abbiamo fatto nel nostro studio Demofobia, che la politica in occidente è ormai integralmente commissariata dalle banche e dai grandi gruppi di investimento americani. Sono le agenzie di rating e il ricatto permanente dello spread a decidere delle linee politiche dei governi, operando in maniera tale per cui, allorché un governo si discosta dai desiderata delle classi capitalistiche transnazionali, allora viene colpito, o addirittura fatto cadere, come accadde in Italia nel 2011 con un vero e proprio golpe finanziario.

Per parte loro, i politici, a destra come a sinistra, figurano sempre più come semplici maggiordomi al servigio del grande capitale finanziario. quello che decide sovranamente le linee della politica in nome del proprio interesse di classe. Per questo quella che stiamo vivendo non è affatto una democrazia.

È invece una plutocrazia neoliberale finanziaria che si struttura nella forma di una oligarchia finanziaria plebiscitaria. Il popolo decide, con le elezioni, i maggiordomi politici da mandare in Parlamento a prendere gli ordini dai grandi gruppi finanziari americani e a scrivere dunque sotto dettatura finanziaria le riforme di volta in volta attuate. Il conflitto politico tra destra e sinistra figura allora oggi come lo scontro fra i maggiordomi con la livrea bluette di destra e i maggiordomi con la livrea fucsia di sinistra per guadagnare il posto in Parlamento e per prendere gli ordini dai gruppi dominanti no border.

La chiamo alternanza senza alternative o, se preferite, partito unico fintamente articolato del Capitale. fa sorridere di un riso davvero amaro pensare che Giorgia Meloni si era accreditata evocando la patria e la sovranità nazionale, quando il suo governo risulta oggi totalmente piegato alla voluntas delle classi capitalistiche transnazionali e dei gruppi di investimento finanziario no border, come appunto BlackRock.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro