Gli incontri di Meloni con BlackRock e Big Tech svelano il vero obiettivo della finanza globale

I recenti incontri tra l’onorevole Giorgia Meloni e le figure di spicco della finanza globale come Larry Fink di BlackRock, Sam Altman di OpenAI, Satya Nadella di Microsoft, hanno suscitato opinioni contrastanti. Secondo una visione ottimistica, e secondo me veramente ingenua, questi colloqui rappresenterebbero un riconoscimento per il governo italiano e una validazione delle politiche economiche degli ultimi anni. Secondo una lettura pragmatica, e certamente un pochettino più attendibile, invece l’interesse di questi giganti finanziari risiede nel potenziale profitto derivante da un paese in enorme difficoltà come l’Italia.

Con 11.500 miliardi di dollari in gestione, BlackRock incarna un potere finanziario enorme, capace di influenzare intere economie nazionali, figuriamoci l’Italia. In Italia le sue principali opportunità risiedono nelle infrastrutture, nei porti, nelle ferrovie, nelle reti energetiche, che garantiscono rendimenti sicuri e stabili.

E rispetto ad altri fondi, come il sovrano norvegese che gestisce circa un decimo di tali risorse, BlackRock si distingue per la sua capacità di influire sulla politica a livello globale. La recente acquisizione di quota in Leonardo sottolinea l’interesse crescente del Colosso per le blue chip italiane. Insomma, l’ascesa di BlackRock in Italia non rappresenta soltanto un investimento economico, ma rappresenta sostanzialmente una perdita della sovranità nazionale, seguita alla linea pro-capitale estero che fu inaugurata e viene continuata dall’onorevole Draghi.

Dietro la promessa di una crescita, quindi l’Italia diventa sempre più dipendente dalle logiche speculative, con il rischio che gli interessi collettivi della povera gente vengano subordinati ai profitti dei grandi investitori, allontanando per sempre il Paese da un modello economico più umano e partecipativo, quello che io chiamo il modello dell’economia umanistica. Vedete, io ormai sono anni che vi dico che avere privatizzato, e me ne assumo la responsabilità perché 25-30 anni fa io ingenuamente ero a favore di queste cose, ma poi a un certo punto uno nella vita cresce, guarda i numeri, si rende conto di aver sbagliato e cambia idea e chiede scusa perché lo ha fatto in buona fede. Come si fa oggi? Chiedo all’onorevole Meloni ancora avere fiducia di questi grandi poteri finanziari.

Questi non vengono per omaggiarla, questi non vengono per dire avete fatto bene, questi vengono per garantire i loro interessi, che sono gli interessi dei grandi poteri finanziari, delle grandi speculazioni internazionali. La politica continuerà sempre meno, i cittadini lasceranno il voto, non andranno più a votare, spariranno gli stati e diventerà tutto un grande commercio internazionale delle multinazionali, come nei peggiori romanzi di fantascienza degli anni Sessanta.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi