È un Napoli efficace quello di Antonio Conte, soffre e si sacrifica pur di portare a casa il risultato. Ad accogliere i partenopei al Meazza c’era un Milan completamente rimaneggiato. Sei i titolari assenti: Theo, Leao, Pulisic, Gabbia, Tomori, Reijnders; non tutti per scelta obbligata, il caso Fonseca-Leao continuerà a far discutere.
Bastano 45 minuti agli uomini di Conte per archiviare la pratica e mettere in cassaforte il risultato.
Primi venti minuti di dominio azzurro, tanto gioco e di occasioni che non tardano ad arrivare. Il Napoli nel primo frangente sembra una macchina collaudata alla perfezione, soprattutto nell’asse anteriore. Lo dimostra il gol precoce che arriva dal binomio Lukaku-Anguissa, il camerunense imbuca centralmente, il belga sfonda e conclude alle spalle di Maignan.
Il buon momento dei partenopei si conclude dopo i primi 25 minuti, quando il Milan mette in campo una reazione d’orgoglio e prende in mano il pallino del gioco. Le occasioni arrivano ma nessuno degli undici in casacca rossonera capitalizza. Gli uomini di Fonseca costruiscono bene e si proiettano in avanti, ma l’entusiasmo viene presto smorzato dal secondo gol del Napoli, che arriva in un momento di serie difficoltà. Il guizzo vincente è del solito Kvaratskhelia, con il solito movimento ad accentrarsi. Da fuori area scaglia una rasoiata bassa che batte un inerme Maignan e smorza l’umore dei rossoneri.
Sembra cambiare il canovaccio al rientro: a due minuti dalla ripresa Morata accorcerebbe le distanze per il Milan, se il VAR non annullasse per fuorigioco, gioia negata e tutto da rifare. Nella seconda frazione di gioco il Napoli mette in mostra tutto il suo spirito di sacrificio, difendendo a cinque se necessario. Incassa colpi ma non va mai a tappeto, riesce a preservare il doppio vantaggio e porta a casa tre punti preziosissimi per tentare la prima fuga scudetto, sperando in un passo falso di Juve e Inter.