Ci sono alcune molecole che, lavorando in sinergia, possono contrastare sia i tumori che le infezioni batteriche e virali. Ma come avviene questo processo? Il dottor Giuseppe Di Bella lo ha spiegato nel corso dell’incontro di sabato 26 settembre all’Hotel Carlton di Bologna, nonché nel suo ultimo lavoro “Prevenzione antinfettiva e oncologica”, basato su pubblicazioni presenti nelle banche dati biomediche come PubMed e Researchgate, in cui analizza diverse terapie per vari casi oncologici.
“Uno degli obiettivi del mio libro è presentare, con la massima chiarezza possibile, elementi certi provenienti dalla letteratura scientifica, seguendo un approccio logico, razionale e verificabile“, ha detto il dott. Di Bella.
Questi ingredienti, se utilizzati tempestivamente, possono prevenire il deterioramento di infezioni potenzialmente letali, soprattutto in età avanzata.
Gli effetti si manifestano su due fronti: antinfettivo e antitumorale. Prodotti biologici di questo tipo agiscono a due livelli, poiché condividono una matrice comune nelle strutture immunitarie, favorendo reazioni biologiche essenziali per una vita sana.
Quali sono questi prodotti? Non si tratta di elementi rari, molti dei quali sono sinergici e possono essere utilizzati insieme. “Se fossero stati impiegati in combinazione ad esempio in periodo Covid, avrebbero non solo prevenuto numerose infezioni, ma anche accelerato il decorso e ridotto l’aggravamento di molte malattie, grazie all’effetto moltiplicativo della loro sinergia“.
Prendiamo ad esempio il lisozima, presente nel latte materno e nel latte bovino, insieme ad altri componenti come la lattoferrina, l’alfalattoalbumina, la quercetina, il glutatione ridotto e l’alfalattoalbumina. Utilizzati in modo combinato, estendono un meccanismo d’azione molto ampio.
Il lisozima ha tossicità zero e agisce su vari aspetti dell’immunità, sia innata che adattativa, in sinergia con la lattoferrina. L’alfalattoalbumina, invece, è efficace nell’eliminare non solo virus, ma anche batteri, specialmente se utilizzata con la lattoferrina, che aumenta la sensibilità dei germi gram-positivi e gram-negativi agli attacchi.
Differenza con la terapia tradizionale
Fondamentali anche i retinoidi, per un semplice motivo: “Quando parliamo di contrasto ai tumori dobbiamo intervenire sui codici della vita, sul DNA“.
Inevitabile l’accostamento all’unica terapia oncologica oggi concessa, “che può essere efficace, e anche molto in certi casi. Il problema è che a un certo punto loro hanno sempre bisogno di operare, Come mai? Perché le cellule tumorali hanno capacità adattiva e mutabilità costitutiva. Si adattano alle avversità“.
Ecco perché nella Terapia Di Bella si inserisce il nuovo concetto e criterio d’impiego della vitaminologia che dal suo ruolo originario biochimico-vitale, è assurta a quello terapeutico-razionale, volto a realizzare l’equilibrio organico mantenendo costante il rapporto tra materia vivente e contenuto energetico. Un risultato altrimenti non raggiungibile.
Per approfondire, ecco le slide presentate e spiegate dal dott. Giuseppe Di Bella | VIDEO